Polizia Locale, Cub: stop alla propaganda politica sulla pelle degli agenti
Giovedi 25 Agosto 2016 alle 17:18 | 1 commenti
Riceviamo da Veronica Dalla Pria CUB Pubblico Impiego Veneto e pubblichiamo
Ultimamente l'assessore alla Sicurezza si è scatenato in dichiarazioni e azioni pubbliche contro il degrado, che hanno il chiaro sapore dello spot elettorale, come del resto stanno facendo un po' tutti gli assessori di questa giunta, oramai arrivati tutti a scadenza. Quello che è intollerabile è che si continui a utilizzare la Polizia Locale al posto delle forze dell'ordine! A differenza delle forze di polizia statali, il personale di PL non ha tutele assicurative, non ha il riconoscimento della causa di servizio, non vi sono normative che consentano azioni diverse da quelle che già vengono attuate!
Il degrado di certi ambienti cittadini è il semplice specchio della società : non si combatte con proclami o raddoppiando i verbali, perché oramai è noto a tutti che i verbali, in particolare quelli contro la prostituzione e l'accattonaggio, oltre a non essere un valido deterrente, non sono quasi mai pagati, con l'ulteriore beffa che il Comune spende valanghe di quattrini per notificarli all'estero. Stessa cosa vale per i verbali contro l'assunzione o detenzione di sostanze alcoliche: anche in questo caso non sono quasi mai pagati. Il problema che poniamo è invece sull'uso indiscriminato degli agenti per iniziative di polizia locale dal mero sapore di spot elettorale.
Ancora una volta si gioca sulla pelle degli agenti che non hanno strumenti per risolvere problemi che nel tempo sono solo peggiorati.
L'ordine pubblico ci viene chiesto ma non ci viene pagato: noi ci fermiamo!
Il Questore, quando predispone servizi di ordine pubblico, coinvolge anche la Polizia Locale: compie forse un abuso? Perché il Comune trattiene per sé i compensi ricevuti dal Ministero per il personale utilizzato nei servizi di ordine pubblico, e non li eroga al proprio personale del comando di Vicenza? Il denaro previsto per l'attività di ordine pubblico, che sia o meno di competenza, è per un servizio che è già stato prestato dalla Polizia Locale. Perché comunque la PL continua a fornire tale servizio se non rientra nelle sue competenze, come sostengono in molti?
Non esistono riconoscimenti economici in più per chi lavora su strada!
Abbiamo più volte chiesto una rivisitazione degli orari e dei turni senza risposte da parte del comando e dell'amministrazione. Il personale non ce la fa più. Il servizio serale potrebbe finire tranquillamente molto prima delle ore 24.00, perché le eventuali urgenze vengono portate a compimento anche oltre l'orario, (sinistri, arresti, manifestazioni che si prolungano).
Nella Polizia di Stato hanno distinto e riconosciuto, anche dal punto di vista economico, la differenza tra lavoro svolto all'esterno e all'interno dei comandi. I rischi sono assolutamente diversi e gli imprevisti lo stesso! Chiediamo all' amministrazione di riconoscere una forma d'indennizzo per chi lavora all'esterno del comando!
L'anzianità di servizio non viene riconosciuta nemmeno nelle assegnazioni di personale all'interno del comando!
L'anzianità di servizio è rispettata solo a piacimento: ci sono appiedati che stanno per raggiungere i cinquant'anni di età e da anni sono sempre in servizio a piedi, spesso svolto in perfetta solitudine. Forse è il caso di ripristinare certe regole oggettive: i privilegi di cui godono alcuni all'interno del Comando non creano un clima lavorativo sereno e non portano nulla di buono al servizio.
Il riferimento va anche all'assegnazione dei turni: i malumori interni sono sfociati in una lettera anonima che ci è stata recapitata alla fine di maggio e che contestava ad un gruppo di lavoratori il privilegio di avere dei turni fissi e predeterminati mentre, agli altri agenti, i turni assegnati ruotano su tutto l'arco temporale del servizio senza potere minimamente programmare alcunché della propria vita personale e familiare. Abbiamo consegnato la denuncia anonima al Comandante e alla Direzione del settore Risorse Umane per gli opportuni controlli e verifiche.
Chi ha difficoltà ed esigenze personali o familiari deve essere tutelato alla luce del sole, senza scorciatoie e favoritismi: lo si faccia in piena trasparenza e serietà (ad esempio in alcuni comandi del veneto il personale, con figli fino ai 12 anni, non fa le serali!).
Manca la formazione specifica del personale: nessun protocollo per Tso e Aso
Un anno fa la CUB aveva chiesto formazione specifica del personale su malattie psichiatriche, su relazioni con stranieri di varia etnia, su rifugiati. La richiesta è rimasta inascoltata. Per quanto riguarda Tso e Aso non esiste ancora il protocollo aggiornato o una condivisione d'intenti con Suem e Ulss per le azioni pratiche di prelievo e costrizione dei soggetti deboli e sulle notizie da reperire sui soggetti interessati prima di agire. Tutto viene lasciato all'improvvisazione di chi si trova in strada. Sono ancora gli operatori in strada che rischiano sulla propria pelle anche dal punto di vista legale.
Nessun cellulare di servizio in dotazione agli agenti: devono arrangiarsi!
Gli agenti usano abitualmente il proprio cellulare personale e la propria connessione ad internet per motivi di servizio (ad esempio per inviare foto dei sinistri, di documenti, mail, uso di app specifiche, consultazione del prontuario del Codice della Strada, chiamare/ricevere chiamate dal comando): perché non viene riconosciuto l'uso di un cellulare di servizio per ciascun agente come sta avvenendo in altri comandi? Chi ha in uso i cellulari di servizio all'interno del comando?
Questi sono i problemi che l'amministrazione e l'assessore Rotondi devono risolvere in Comando a Vicenza prima di fare grandi proclami elettorali sulla pelle delle "forze" di Polizia Locale, consapevoli di prendere in giro i cittadini.
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