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Polese sulle commesse venete: casi gravi come fu con Tangentopoli

Di Marco Milioni Martedi 23 Luglio 2013 alle 17:11 | 0 commenti

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Tra i cronisti più impegnati sul fronte della cronaca giudiziaria di rango regionale c'è senz'altro Roberta Polese. Firma molto conosciuta de Il Corriere del Veneto, la giornalista ha scritto decine e decine tra servizi ed inchieste che spaziano dalle infiltrazioni della criminalità organizzata nel Veneto sino alle grandi inchieste sulle maxi commesse pubbliche. Che si parli di Mose o di gestione dell'area portuale di Venezia, che si parli dell'ospedale di Mestre o di quello di Santorso nel Vicentino o di infrastrutture viarie, la parola chiave è sempre la stessa: gestione pressoché monopolistica o quantomeno fiduciaria di concessioni pubbliche.

Project financing è una delle espresisoni più ricorrenti. Un credo maturato durante i quasi quindici anni in cui l'azzurro Giancarlo Galan, almeno nel Veneto, ha dominato la scena in modo massivo. Non soltanto sul piano politico ma anche su quello della gestione del potere e  del sottopotere. Nella intervista rilasciata oggi a Vicenzapiu.com Polese (in foto) scansiona l'orizzonte giudiziario a 360 gradi. Parla del reato di evasione fiscale come della traccia che più spesso viene seguita dagli inquirenti, ma non si dice certa che le indagini, come avvenne con Tangentopoli nei Novanta, approdino per forza ad esiti clamorosi come fu sul finire della cosiddetta “prima repubblica”. E tra gli elementi che in qualche modo possono avere messo alla corda il sistema Galan c'è il mutato assetto dei poteri uscito dalle elezioni che portarono sullo scranno della presidenza della regione il leghista Luca Zaia. Questo almeno è il pensiero della cronista la quale in cuor suo si augura che gli inquirenti possano comunque pizzicare coloro che hanno costruito le proprie fortune scaricandone il peso «sulla collettività».


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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