Pm10, Conte: riconoscere specificità bacino padano, rischiamo multe europee
Sabato 26 Febbraio 2011 alle 16:35 | 0 commenti
Maurizio Conte, Regione Veneto - Assessori nord chiedono piano nazionale dell'aria.
L'assessore veneto Maurizio Conte ha firmato una lettera dove - assieme tutti gli assessori all'Ambiente del Bacino della pianura Padana - chiede al ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiamo di approvare al più presto un Piano nazionale per la qualità dell'aria che comprenda misure per la riduzione del PM10 e degli ossidi di azoto.
Oltre alla preoccupante situazione per la salute dei cittadini, l'Italia infatti rischia di non riuscire a rispettare gli obiettivi di riduzione di concentrazioni di PM10 che la direttiva europea sulla qualità dell'aria ambiente (2008/50/CE) ha fissato tassativamente per il 2015, con conseguente procedure di infrazione e rischio di salate multe. "La decisione di far pressione tutti assieme sul ministero dell'Ambiente - spiega l'assessore Conte - è stata presa nei giorni scorsi a Milano durante l'incontro tra i responsabili dell'Ambiente per le Regioni e le Province autonome del Bacino padano".
"Nonostante il forte impegno delle Regioni del Bacino Padovano - prosegue l'assessore veneto all'Ambiente - nel migliorare la qualità dell'aria, il raggiungimento degli obiettivi fissati all'Unione europea è fortemente ostacolato dalla presenza di condizioni meteo-climatiche e di conformazione geografica avverse alla dispersione di inquinanti. Se l'Italia non otterrà una proroga dei termini o non troverà il modo di far adeguatamente considerare in sede europea il particolare problema del Bacino Padano, rischia seriamente di essere sottoposta a una procedura d'infrazione e di dover pagare onerose e inutili multe. Occorre quindi chiedere il riconoscimento di quelle caratteristiche peculiari della nostra zona che rendono molto difficile il conseguimento degli obiettivi di qualità dell'aria e che richiedono investimenti specifici che non possono essere sostenuti dal solo ambito regionale o nazionale. Il primo passo per procedere in questa direzione è che il nostro Paese di doti finalmente di un Piano nazionale per la qualità dell'aria".
Nella lettera alla firma degli assessori all'Ambiente di Piemonte, Lombardia, Valle d'Aosta, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e delle Province autonome di Trento e di Bolzano si ricorda che alcune recenti evidenze scientifiche hanno messo in rilievo che lo sviluppo diffuso dei motori diesel e della combustione di biomasse in piccoli impianti se da una parte contribuiscono alla riduzione dei gas serra a effetto globale, dall'altra hanno un rilevante impatto dal punto di vista dell'inquinamento locale.
"In un'area - si legge - come quella del Bacino padano che rappresenta una delle più sviluppate d'Europa, in termini economici e industriali, il problema del PM10 rischia di incidere sulla competitività delle Regioni e del Paese stesso se non verranno riconosciute le motivazioni per le quali, da oltre un anno, queste Amministrazioni chiedono un deciso intervento dello Stato".
Gli assessori chiedono quindi al governo di intervenire presso la Commissione europea perché si faccia carico di sviluppare politiche che assieme alla riduzioni dei gas serra tengano conto anche dell'impatto sulla qualità dell'aria nelle città di alcune delle tecnologie "a minori emissioni" fino a oggi sponsorizzate.
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