Pluto a Longare, Prc: non Disney ma un'inquietante realtà militare Usa
Sabato 25 Agosto 2012 alle 15:49 | 2 commenti
Guido Zentile - segretario Circolo "Carlo Giuliani" PRC-FdS Vicenza nordest - A qualche anno dalla dichiarata dismissione istituzionale della "Pluto", eccola lì l'altro pezzo del complesso delle basi militari USA che allietano il territorio vicentino; rinnovata, tinta di verde, illuminata di notte, si erge a vista d'occhio sulla collina sovrastante Longare. Altro che dismissione, come più volte affermato, quella base non è mai stata dismessa, anzi ne è diventata il centro addestramento USA, e qualche volta anche della Gendarmeria Europea.
Pluto (Longare), San Gottardo, Santa Tecla, Fontega, Ederle, Dal Molin ..., residence, college .., quanti pezzi di Vicenza (e dintorni) dovremmo ancora regalare agli USA e al loro imperialismo militare? Non ci si venga a propinare che sono opere per difesa nazionale, e che "gli americani" i porta schei.
Ci si rende conto, o no, che Vicenza è diventata a tutti gli effetti una colonia USA? E poi, con il già iniziato arrivo di militari e civili (si stima che ospiteremmo, fra esistenti e nuovi, circa 18.000 statunitensi), non arriva il benessere economico, ma disagi sociali, dovuti alle problematiche che questi si portano appresso, a causa delle missioni di guerra e dal lavoro che essi svolgono. Rifondazione è da sempre contraria alla presenza delle basi americane e NATO in Italia, proprio per il loro significato politico. Ci accorgiamo però, che i vicentini, come sovente avviene (tranne qualche timido risveglio), sono dormienti e silenti (e purtroppo acconsenzienti) su quello che a loro accade attorno.
Non si tratta comunque, di futura costruzione (o ampliamento) della Pluto. La ristrutturazione della base è già iniziata circa tre anni fa con l'apertura del cantiere al "Dal Molin", e ora è pressoché al termine.
Il Comitato Paritetico interverebbe ormai a piatti lavati.
Fra pochi mesi, non fra qualche anno, ogni margine di serenità, di UMANITA' sarà annullato dal CAOS conseguente.E allora i sopravvissuti saranno Zombie davvero tutti ... per causa dei politici MAGGIORDOMI ...i Monti, gli ALFANO-BERSANI-CASINI che continuano ad asservire il POPOLO ITALIANO e LA COMUNITA' EUROPEA ...all'IMPERO già MORTO... Massimo Marco Rossi.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.
E della Chinotto che ne dite?
Siete veramente sicuri che la maggiore preoccupazione dovesse essere la 173° e non piuttosto gli altri progetti: Africom e Coespu?
Il confronto con gli americani doveva essere impostato su basi ben più razionali molto tempo fa, una volta intrapresa la strada della contrapposizione si doveva immaginare che inevitabilmente avrebbe portato ad un accordo transattivo: le compensazioni appunto!
Ed ora voi pensate di rimettere tutto in discussione? E magari che la gente vi segua per altri 5 anni?
Per bene che vada cercate di riaprire la trattativa per portare a casa il "Bosco per la Pace" finchè ancora ne rimangono su quelle colline.
Buona Fortuna!
P.S. Una breve considerazione su "....i vicentini, come sovente avviene (tranne qualche timido risveglio), sono dormienti e silenti (e purtroppo acconsenzienti) su quello che a loro accade attorno".
Condivido il giudizio, mi chiedo il perchè. Sul Dal Molin è stata fatta moltissima informazione (almeno in termini quantitativi), sono state realizzate mobilitazioni storiche, il movimento ha raggiunto un consenso che ha inquietato i "poteri" ... nonostante ciò il risultato non è arrivato, ci si accontenta del bicchiere mezzo pieno.
Allora potrebbe essere che c'è stata una ubriacatura, un pò come la droga che crea assuefazione e quindi le reazioni si abbassano, o magari che il senso di impotenza abbia prodotto un un effetto di rassegnazione.
In certi momenti ho avuto proprio la sensazione che il movimento non volesse verificare le posizioni non tanto sull'obiettivo strategico finale quanto sulla strategia delle tattiche per timore di incrinare la sicurezza granitica su cui fondava la sua forza.
Ad ogni modo non c'è fretta, un onesto giudizio storico si potrà fare a mente serena fra qualche anno.