Piombino all'asta: la Beltrame in pole position. Da L'Espresso n. 43 a firma Mario Lancisi
Lunedi 25 Ottobre 2010 alle 15:16 | 0 commenti
L'Espreesso - Il gruppo Beltrame in pole position nella gara per la ex Lucchini. Deve vedersela col fondo Usa Apollo. Ma ha dalla sua il sindaco Anselmi
A Gianni Anselmi, 43 anni, Pd, sindaco di Piombino, sono bastati pochi incontri per capire che Antonio Beltrame, 60 anni, uno dei titolari dell'omonimo gruppo siderurgico di Vicenza, leader europeo per i laminati mercantili, 2.684 dipendenti, era proprio l'industriale che cercava per rilanciare la siderurgia piombinese (la notizia corre da 7 mesi, lo stesso periodo nel quale arrivano solo smentite dal gruppo, che ha recentemente "siglato un accordo nazionale di Cigs", come ci ha confermato Giampaolo Zanni della Fiom Cgil, n.d.r.)
"Mi pare che il gruppo Beltrame possieda i requisiti e le ambizioni che riteniamo necessari per rilanciare la produzione dell'acciaio a Piombino.", ha detto Anselmi. Che a Beltrame, così come ad altri eventuali acquirenti delle acciaierie di Piombino, pone tre condizioni: investimenti per produzioni di qulità , sicurezza in fabbrica e nuove relazioni sociali e sindacali. Per ora la trattativa si svolge a fari spenti, anche perché la ex Lucchini, oltre 2 mila operai (più mille nell'indotto) solo a Piombino, oggi in mano ai russi della Severstal, pare essere appetita anche dal fondo americano Apollo. Il sindaco sembra però propendere per il gruppo vicentino: "A me piace avere il numero di telefono dei miei interlocutori e la possibilità di guardarli in faccia", spiega.
Il gruppo Beltrame, con sedi in molti Paesi europei e in Ucraina, ha una grande capacità di laminazione; piombino viceversa ha bisogno di verticalizzare di più l'acciaio che produce. Ecco perché l'affare avrebbe ragioni forti, oltre alla possibilità per i vicentini di ampliare la gamma dei prodotti di alta qualità . Attualmente il gruppo veneto è leader nei laminati per l'edilizia, mentre l'azienda di Piombino è nota per la produzione di rotaie ferroviarie. La partita è delicata anche per le sue implicazioni finanziarie: si tratta di capire come sarebbe gestito dagli acquirenti l'ingente indebitamento bancario (circa 770 milioni) che grava sull'attuale gruppo Lucchini. La formalizzazione dell'offerta del gruppo Beltrame potrebbe concretizzarsi entro ottobre, ma Anselmi invita alla cautela, e non per scaramanzia. La questione industriale è decisiva per il futuro di Piombino, secondo polo siderurgico d'Italia, 35 mila abitanti, una delle città più rosse della Toscana. L'acciaio non tira più come una volta. Fra un passaggio di proprietario e l'altro (dallo Stato a Lucchini nel 1992 e poi ai russi nel 2005), i numeri delle ristrutturazioni del comparto sono eloquenti: nel 1981 il numero degli operai delle acciaierie era 8 mila, mentre oggi, a parte l'indotto, è sceso a 3 mila: 2.100 alla Lucchini, 140 alla Dalmine e 700 alla Magona ...
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