Piccolo mondo vicentino, ma trascurato
Lunedi 2 Agosto 2010 alle 23:32 | 0 commenti
A quando lo spostamento della lapide con il l bronzo di Almerico da Schio da San Lorenzo all'istituto che ne porta il nome?
E il busto di Neri Pozza di Nereo Quagliato?
E la facciata della casa natale di Antonio Fogazzaro?
Vicenza è una città meravigliosa, anzi "bellissima", come recitava il titolo di una mostra di diversi anni fa tenuta in biblioteca Bertoliana.
Tenerla in ordine, renderla sempre più bella, spetta a tutti. Come pensare alle "grandi" ma anche alle "piccole cose" (che poi tanto "minori" non sono) spetta a chi dovere. A chi amministra e a chi è chiamato a guidare determinate istituzioni pubbliche.
E tre "piccole cose", che non costano nulla (o poco) in fondo in fondo chiedono i vicentini e non da oggi.
La prima è la lapide dedicatoria con tanto di immagine sbalzata in bronzo del conte Almerico Da Schio, insigne studioso vicentino, ancora ben installata dopo oltre trent'anni su quella che era la sede storica dell'istituto superiore cittadino a lui dedicato. Con la differenza che dal bel San Lorenzo e contrada Bartolomeo Montagna l'istituto "Almerico a Schio" si è trasferito e ha già cambiato sede, dopo quella "provvisoria" (trent'anni!) del seminario vescovile. Ora è in Via Baden Powell 33 al posto del liceo scientifico "Quadri", ubicato, a sua volta, nella bellissima sede di Via Carducci. Speriamo che la lapide del "Da Schio" torni a casa definitivamente, almeno per l'anno prossimo, per la festa del cinquantenario della nascita del glorioso istituto cittadino. Piccola cosa.
Altro punto: perchè nessun ente (pubblico o privato) finora, nonostante anche un precedente intervento apparso anche su queste testate, si è interessato all'opera di Nereo Quagliato che ha realizzato un bel busto dello scrittore, editore e uomo di cultura Neri Pozza? Piccola cosa. Ma anche che può servire a ricordare. A dare la cosa al cuore.
E non dimentichiamoci che il 2011, anno del 150° anniversario dell'Unità del nostro Paese, per noi vicentini ricorrerà anche l'anno del primo centenario della scomparsa del grande scrittore, patriota e politico (nonchè credente anticipatore del concilio Vaticano II) Antonio Fogazzaro.
Perché non porre mano nel ritoccare la facciata della sua casa natale e rendere ben visibile la lapide nel "suo" Corso Fogazzaro? Magari pensando anche a qualche altro piccolo possibile segno visibile: il tutto per dare il giusto e meritato rilievo ad un grande non solo del passato.
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