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Piano di incognite. Sulla strada dell'ex Pp10 frizioni, contraddizioni e zone d'ombra

Di Marco Milioni Sabato 2 Luglio 2011 alle 16:31 | 0 commenti

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Sulla strada dell'ex Pp10 emergono frizioni,contraddizioni e zone d'ombra rispetto alle quali la giunta non ha ancora fornito chiarimenti

L'architetto Mario Cucinella ha finalmente presentato il suo Pp10. Il piano è stato ampiamente illustrato sulla stampa locale, ma, al di là dei dettagli e della bontà tecnico-urbanistica delle proposte del professionista bolognese, la questione rimane tutta essenzialmente politica.

C'è un pezzo della città che ha contribuito in modo determinante a far vincere le elezioni ad Achille Variati. Sono i residenti di Laghetto che l'avevano sostenuto in massa con una contropartita precisa però. Quello spazio verde che in qualche modo si frappone tra viale Dal Verme e il quartiere di Laghetto non si sarebbe toccato per nessun motivo. Tradotto in parole povere l'accordo era questo. Il voto in cambio di un impegno preciso: l'insediamento proposto dall'Ipab, dalla famiglia Fioretto, dalla famiglia Pigato e da altri, rimane solo un sogno nel cassetto dei proprietari dei lotti. Punto. L'architetto Cucinella si è caricato di un compito impegnativo. Quello di convincere i residenti che il nuovo piano (Cucinella chiede a gran voce che non si chiami più Pp10, ma a Vicenza qualunque forma assuma l'intervento questo è il nome cui viene associato), conviene in primis al quartiere ed in secundis a tutta la città. Lo stesso architetto però ha fatto una puntualizzazione non di poco conto. Prima va realizzato il sedime "verde" complessivo sul quale solo in ultimo verranno poi realizzate le case, che da un punto di vista architettonico sono un taglio netto rispetto alla cultura"geometrile"(neologismo coniato dall'architetto di fama mondiale Mario Botta) che ha connotato la speculazione edilizia del Veneto e del Paese in generale. Ed è proprio l'idea di fondo di Cucinella a turbare i sonni di parte dei committenti. Sì perché di primo acchito la cosa suona così. Siccome il nuovo insediamento porterà nuovi abitanti, circa mille, e un bel po' di soldini agli investitori, questi si dovranno impegnare realizzando prima le contropartite e poi realizzando le abitazioni. L'idea di per sé non é una grandissima novità poiché in Europa del Nord e Francia è pratica diffusa. Ma il venire meno del paradigma palazzinaro potrebbe scontentate più di qualcuno. Da settimane infatti a palazzo Trissino si parla di dissidi tra i proprietari. Per assurdo però coloro che sembrano i più interessati ad una soluzione innovativa sono i Ferretto che alla grossa detengono metà dell'area. Molta più freddezza ci sarebbe invece dalle parti dell'Ipab e dallo stesso assessore all'urbanistica Francesca Lazzari. Come mai? Difficile a dirsi. Infatti Cucinella nel presentare la sua iniziativa ha tenuto a precisare che non si tratta di un piano urbanistico ma di un piano allo stato concettuale. E forse non è un caso che la bozza sull'ex Pp10 non sia stata inserita tra i progetti, nemmeno in quelli a lungo termine, elencati nel sito web del professionista felsineo. Il quale durante la presentazione del piano illustrata da Galla pareva intenzionato a lanciare ad alcuni committenti, pubblici e non solo, un messaggio preciso che suona più o meno così. Cari amici io ho clienti e lavori di primo piano in giro per il mondo. Il mio nome è conosciuto per interventi di un certo tipo, se pensate a villettopoli o a condominiopoli cercatevi un altro. Sarà così o è solo una impressione distorta? Sarà il tempo a parlare. Per di più l'esecutivo è ancora in silenzio. Non spiega quale è la sua visione di città attorno a Laghetto e dire che quella indicazione sta nel Pat sarebbe puerile. Primo perché nel concreto manca, secondo perché lo stesso Pat è sul piano culturale e scientifico un documento di una carenza spaventosa. Su questo argomento è molto interessante il post scritto da Alessio Mannino sul suo blog. Un post pieno di spunti tanto condivisibili quanto lucidi. In ultimo va detto che se VicenzaPiù non avesse letteralmente tirato fuori la questione dell'ex Pp10 dalle segrete del comune una discussione comunque benefica per la città non ci sarebbe mai stata. E questo è un punto molto doloroso per una giunta, de facto ancora in silenzio, che ha puntato sulla trasparenza come se fosse il suo cavallo vincente, specie in campagna elettorale.

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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