Piano casa, Zorzato: speculazioni? Nessuna segnalazione
Martedi 30 Agosto 2011 alle 17:55 | 0 commenti
Marino Zorzato, Regione Veneto - "Con il Piano Casa nel Veneto ad oggi sono stati eseguiti 23 mila interventi e non è pervenuta nessuna segnalazione che qualcuno di questi abbia turbato o peggiorato il paesaggio e il patrimonio edilizio". Lo ha detto il vicepresidente Marino Zorzato durante l'incontro settimanale con la stampa al termine della seduta della giunta regionale in risposta ad una domanda su questo tema che ha preso spunto da un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera di oggi.
"Il Veneto - ha detto Zorzato - ha quasi 5 milioni di abitanti; i pochi comuni turistici che stanno in qualche modo evidenziando una polemica sulla legge regionale hanno in tutto 20 mila abitanti. Credo che 4.980.000 abitanti superino il problema. In consiglio regionale abbiamo scelto in modo condiviso, con un voto abbastanza unanime, che la prima casa è un bene assoluto per tutti, indipendentemente dalla sua collocazione: Qualcuno dice che c'è il rischio che sulla prima casa si possa speculare in qualche realtà sensibile, come Cortina d'Ampezzo o Asiago, ma ho letto che sono talmente pochi quelli che hanno la prima casa qui, che vedo difficile immaginare una speculazione".
"In ogni caso - ha aggiunto - siccome è stato sollevato qualche dubbio di natura interpretativa su qualche comma della legge, lo stiamo approfondendo. Finora non c'è stata nessuna segnalazione rispetto ai 23 mila interventi realizzati e abbiamo la speranza di farne altrettanti, sostenendo così anche la piccola e media impresa. I comuni possono limitare l'applicazione della legge e controllare che non ci siano speculazioni. Stiamo parlando però di ampliamenti limitati, da 30 a 60 mq. lordi. Francamente, mi pare del tutto fuori luogo immaginare che si possa deturpare il Veneto e le nostre località turistiche con questo tipo di operazione".
"Anzi - ha concluso Zorzato - sono in genere interventi migliorativi di un patrimonio edilizio, quello degli anni '60 che furono gli anni del boom economico, oggettivamente scadente. Inoltre, aver messo il miglioramento energetico dei fabbricati e la qualità dell'intervento come condizione per poter fare gli ampliamenti credo sia l'elemento base per ritenere la nostra una buona legge".
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