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Philippe Djian presenta il suo nuovo romanzo giovedì al Galla Caffè

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 20 Settembre 2011 alle 10:31 | 0 commenti

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Galla Caffè   -  "Come Salinger, scrivo i libri che mi piacerebbe leggere", così dice di sé Philippe Djian, carattere burbero e scontroso, marcatamente anticonformista. Definito dalla critica l'erede della Beat Generation. Il mondo lo ha conosciuto nel 1986 con il film Betty Blue, protagonista una fantastica Béatrice Dalle, tratto dal suo romanzo 37°2 al mattino. Edito in Italia da Voland, esce con Imperdonabili nel 2009, a seguire Incidenze. Storie maledette le sue, un linguaggio immerso nel tempo che vive.

La letteratura, secondo Djian, deve insegnare a vivere, non a passare il tempo. La costruzione delle sue trame è pura scuola americana alla Raymond Carver: leggere e veloci, come le serie televisive, che nella sua produzione letteraria danno vita a Doggy Bag, sei romanzi in sequenza.
Il suo tour italiano, che lo ha visto a Pordenone Legge, Napoli, Milano e Venezia, farà tappa a Vicenza giovedì 22 settembre ore 19.00, al Galla Caffè, presentato da Marianna Bonelli in collaborazione con Alliance Française, parlerà dell'ultimo romanzo appena uscito in Italia: Vendette (Voland). L'incipit è agghiacciante: il figlio ventenne del protagonista Marc si suicida, con un colpo di pistola alla testa, nel bel mezzo di una festa, crollando sul buffet. Le pagine che seguono sono la ricerca del padre al motivo che ha portato Alexandre a punirlo così ferocemente. La risposta sarà nella banalità del male.
Un'analisi della famiglia oggi e della tristezza che colpisce i giovani.
Dice l'autore "noi bevevamo per essere felici, loro lo fanno per stordirsi".
Parigi, classe 49. Philippe Djian è autore di culto della scena letteraria francese. Nella vita ha fatto ogni tipo di lavoro: portuale (per andare in Sud America), magazziniere da Gallimard e anche giornalista, ha intervistato tra gli altri la vedova di Céline per la rivista Magazine Littéraire. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti letterari tra cui il premio Jean Freustié nel 2009.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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