Quotidiano | Categorie: Fatti

Pfas, Zanoni (PD): “La Regione provveda a chiudere lo stabilimento della Miteni e a chiedere il risarcimento danni”

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 15 Giugno 2017 alle 16:54 | 0 commenti

ArticleImage

"Sulla questione Pfas, anziché denunciare Greenpeace, la Regione si impegni per tutelare davvero la salute dei propri cittadini e chiuda lo stabilimento della Miteni, bonifichi il sito e chieda i danni per risarcire Comuni, Consorzi acquedottistici, agricoltori, allevatori e cittadini contaminati. Basta essere forte coi deboli e debole con i forti". La richiesta è del consigliere del Partito Democratico, e vicepresidente della commissione Ambiente, Andrea Zanoni tramite un'interrogazione a risposta immediata, sottoscritta anche dal capogruppo dem Stefano Fracasso, alla luce anche di quanto emerso ieri dalla relazione del Nucleo operativo ecologico (Noe) dei carabinieri di Treviso.

"Dal documento consegnato a ministero dell'Ambiente, Regione, Arpav ed enti locali risulterebbe che l'azienda di Trissino era a conoscenza da ben prima del 2013 dell'inquinamento da Pfas. La Miteni, infatti, nel 1990, 1996, 2004, 2008 e 2009 aveva affidato a una società di consulenza nel settore ambientale l'incarico di indagare sulla situazione del sito, senza però comunicare a nessuno, Regione, Provincia e Comune, i risultati. Magari se le istituzioni fossero state informate per tempo avrebbero potuto agire, impedendo la propagazione della contaminazione nella falda".

Per il consigliere Zanoni ce n'è abbastanza per chiedere la chiusura dell'impianto: "Il Noe, secondo quanto riportato dai giornali, sostiene che il protrarsi della contaminazione potrebbe comportare rischi gravi sia per l'ambiente che per la salute. Le analisi del sangue sugli abitanti della zona rossa hanno dato risultati poco confortanti, poiché hanno evidenziato una presenza anomala di Pfoa (Acido Perfluoro Ottanoico) fino a 400 nanogrammi/litro, contro una media di 3 nanogrammi per le persone monitorate al di fuori dell'area dell'inquinamento. La Regione ha tutte le carte per agire: con la modifica dell'articolo 11 del Piano di Tutela delle acque, approvato in commissione Ambiente giovedì 16 febbraio 2017, è infatti previsto che in caso di siti inquinanti o che possono pregiudicare lo stato delle acque, si debba procedere alla chiusura o delocalizzazione. E il caso della Miteni mi sembra esemplare. È necessario bonificare al più presto e promuovere una causa civile per chiedere i danni e il risarcimento dei costi già sostenuti da Comuni, Consorzi acquedottistici, allevatori, agricoltori e semplici cittadini".


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network