Pfas nell'acqua: nello scontro tra M5S e Iene con l'azienda di Trissino interviene la Miteni: "propaganda politica, no a ingiustificato allarme!"
Domenica 16 Ottobre 2016 alle 00:07 | 0 commenti
Aggiornamento delle 13.06. È botta e risposta tra Miteni, M5S regionale, Iene e un mezzo web locale. Dopo la pubblicazione della presa di posizione dei consiglieri regionali pentastellati Jacopo Berti e Manuel Brusco, che leggete di sotto, è intervenuta l'azienda di Trissino con una puntualizzazione che vi sottoponiamo.
Gentile Direttore, in merito all'articolo 'Pfas nell'acqua scontro tra M5S, Miteni e le Iene' desidero precisarle quanto segue. Abbiamo inviato nei giorni scorsi una replica a un giornale (è il mezzo web di cui parlavamo, ndr) scrivendo "Riguardo all'affermazione del consigliere Jacopo Berti, che chiede di 'chiudere l'azienda perché produce sostanze dannose', è bene sapere che i Pfas a catena corta attualmente prodotti da Miteni non sono classificati come dannosi da nessun organismo in nessun Paese del mondo ma solo dai cinquestelle in Italia". Nella propaganda politica talvolta si fa finta di non capire, per sostenere tesi che sono legittimamente di parte ma che sono a mio avviso scorrette nei confronti dei cittadini quando procurano ingiustificato allarme.
Di ricerche ce ne sono tante ma la sintesi tra quelle attendibili e quelle non attendibili viene fatta appunto dagli organismi sanitari valutandole insieme a tutte le altre ricerche. Il resto sono opinioni di gruppi più o meno seri ma nulla di più.
E' giusto, anzi è necessario continuare a fare ricerche sul bioaccumulo dei Pfas, e Miteni lo fa dagli anni Novanta in collaborazione con istituti italiani e internazionali, ma speculare sulle preoccupazioni delle persone a prescindere dalle informazioni validate dalla comunità scientifica è quantomeno sgradevole.
E' bene ricordare che i Pfas sono sostanze non solo di impiego comune che migliorano la qualità della nostra vita ogni giorno, ma utilizzate anche nella sanità nella realizzazione di protesi, colliri o stent coronarici, ad esempio. Liquidare i Pfas come sostanze cattive e dannose a prescindere da quello che dicono gli organismi sanitari potrebbe non essere una buona idea.
Giorgio Tedeschi
Resp. comunicazione Miteni Spa
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