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Pfas nell’acqua, medici ISDE: gravi lacune nella gestione della contaminazione acqua

Di Edoardo Pepe Domenica 28 Febbraio 2016 alle 22:49 | 0 commenti

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Vincenzo Cordiano, Referente regionale per il Veneto e Presidente della sezione di Vicenza dell’Associazione Medici per l’Ambiente-ISDE (International Society of Doctors for Environment) Italia onlus, rende nota la presa di posizione del Coordinamento veneto delle sezioni ISDE sulla vicenda Pfas: “gravi lacune evidenziate nella gestione della persistente contaminazione delle falde acquifere e delle acque destinate al consumo umano da PFAS in Veneto”. 

Dopo la recente pubblicazione del verbale della seduta del 13 gennaio u.s. della Commissione tecnica che si occupa della contaminazione delle falde acquifere e della catena alimentare da PFAS in Veneto, il Coordinamento delle sezioni provinciali venete dell'associazione  medici per l'ambiente-ISDE Italia onlus, condivide le preoccupazioni e perplessità della responsabile della commissione.

Nel verbale si mettono in luce gravi lacune nella gestione dell’emergenza rappresentata dalla contaminazione delle acque da PFAS, che riguarda circa 350.000 persone di 60 comuni veneti. Affiorano chiaramente difficoltà e inadeguatezze in seno alla stessa Commissione mista Regione Veneto-Istituto Superiore di Sanità nell’affrontare e governare  il grave inquinamento ambientale.  Nessuno dei Membri della Commissione, tranne uno, pare si sia mai occupato  prima del 2013 in modo specifico di PFAS. Per questo motivo nell'autunno 2014 la nostra associazione aveva chiesto, senza ricevere ad oggi risposta alcuna, l'inserimento nella suddetta commissione di esperti indipendenti come il  professor  Tony Fletcher, della  London School of Hygiene and Tropical Medicine, Londra. In considerazione della gravità della situazione venutasi a creare, il Coordinamento Regionale Veneto ISDE, ribadisce la propria  disponibilità a collaborare con le istituzioni suggerendo  qualificati membri  dell’associazione di comprovata competenza ed esperienza da inserire nella commissione e ripropone il nome del professor Fletcher, che fece parte del gruppo di esperti indipendenti nominati dal tribunale dell’Ohio per gestire il caso PFAS provocato dalla Dupont.

ISDE Veneto chiede pertanto alla Commissione tecnica regionale  di adoperarsi per  un' azione più intensa e decisa  contro l'inquinamento da PFAS, anche perché  è inutile che le autorità regionali manifestino da un lato  preoccupazione per l'esposizione  di centinaia di migliaia di persone ai PFAS con gli alimenti e l’acqua potabile e, dall' altro lato, consentano  l'  innalzamento ope legis della  loro dose soglia nelle acque potabili  a giustificazione alla pochezza  delle misure fino ad oggi intraprese  per abbattere la loro  concentrazione.

Né si può addossare la colpa a qualche dirigente  regionale lasciato solo e senza    risorse umane, economiche e tecnologiche adeguate ad affrontare  con tempestività ed efficacia il problema.

ISDE Veneto chiede un urgente  intervento legislativo che proibisca   la  produzione e la commercializzazione degli alimenti contaminati da PFAS, a difesa della salute dei cittadini veneti e delle altre regioni dove tali prodotti  vengono distribuiti e, per coerenza, provveda a sospendere il rifornimento di acque “potabili” e destinate al consumo contenenti concentrazioni di PFAS fra le più alte al mondo identificando fonti di approvvigionamento alternative.

Vincenzo Cordiano, Referente regionale per il Veneto e Presidente della sezione di Vicenza dell’Associazione Medici per l’Ambiente-ISDE (International Society of Doctors for Environment) Italia onlus

Giovanni Beghini, Presidente della sezione di Verona dell’Associazione Medici per l’Ambiente-ISDE Italia onlus

Francesco Causin, Presidente della sezione di Treviso dell’Associazione Medici per l’Ambiente-ISDE Italia onlus

Bruno Franco Novelletto, Presidente della sezione di Padova dell’Associazione Medici per l’Ambiente-ISDE Italia onlus

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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