Pfas, Manuel Brusco (M5S): "mi impegnerò con forza per l'estensione delle aree sottoposte a sorveglianza sanitaria"
Giovedi 21 Dicembre 2017 alle 16:17 | 0 commenti
Senza l'emendamento sui Pfas del consigliere regionale Manuel Brusco l'ampliamento della sorveglianza sanitaria ai Comuni che confinano con la zona rossa non avrebbe mai visto la luce. Lo ricorda lo stesso consigliere Movimento 5 Selle, che annuncia azioni importanti per il territorio veronese, padovano e vicentino. "Se non fosse stato per il mio emendamento non si sarebbe parlato della questione - avverte Brusco - anzi, la giunta regionale mi ha inizialmente proposto di ritirarlo senza avere una proposta alternativa." In questo caso, infatti, solo il governo regionale dispone degli strumenti per stabilire quanto stanziare e come agire.
"Avrebbero potuto intervenire autonomamente - ricorda il consigliere regionale - ma finora sono rimasti immobili. Con una delibera di giunta erano state identificate le zone del territorio interessato in base alla loro pericolosità e per la giunta regionale San Bonifacio non è inserita in nessuna zona toccata da Pfas."
"Questo emendamento vale come un inizio - ammette Brusco - in consiglio regionale, durante la discussione, ho presentato alcuni dati relativi alla quantità di Pfas presente nella acque di San Bonifacio. Quindi al sindaco Giampaolo Provoli, che ha ragione ad infuriarsi, e al comitato della frazione di Lobia dico che da parte mia ci sarà tutto l'impegno, come ho sempre dimostrato finora, per far sì che i Comuni che confinano con la zona rossa vengano inseriti all'interno dell'area sottoposta a sorveglianza sanitaria."
Come presidente della commissione regionale sui Pfas, viste anche le audizioni di comitati e associazioni che chiedono proprio questo delicato passaggio, il consigliere M5S annuncia che chiederà alla giunta di impegnarsi per l'allargamento delle aree sottoposte a sorveglianza sanitaria.
"Inoltre depositerò a stretto giro un'interrogazione all'assessore alla sanità - avverte - in cui chiederò di trovare le risorse per inserire anche l'area di San Bonifacio all'interno del biomonitoraggio che la Regione sta portando avanti. Questo perché è Luca Coletto la persona giusta a cui chiedere questo impegno e perché i dati sono effettivamente allarmanti."
Brusco ricorda infine che la zona rossa segue solo criteri di dotazione acquedottistiche, ma non quelle della effettive direzioni di falda: San Bonifacio e altri Comuni che confinano direttamente con la zona rossa - 21 in tre province - non possono essere esclusi da ogni livello di sorveglianza sanitaria."
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