Pfas, M5S: "quante sostanze produce la Miteni"
Venerdi 7 Luglio 2017 alle 12:02 | 0 commenti
Ieri,6 luglio 2017, il M5S ha presentato una interrogazione in Provincia di Vicenza firmata dal Consigliere Comunale Sonia Perenzoni, Sindaco Castiglion e Assessore all'ambiente Zambon di Sarego, Consigliere Regionale Manuel Brusco, Deputata Businarolo e Senatore Cappelletti, riguardo alle conclusioni sul report annuale della Miteni relativo alle emissioni di Pfas nell'anno 2016. La Miteni dichiara che hanno delle criticità nel controllare le emissioni di Pfas a catena corta (in particolare il PFBA), non riuscendo a calmierarne le fluttuazioni. Da questo ci sorge la prima domanda."Non si comprende se siano gli abbattitori a non funzionare regolarmente o se a variare siano le quantità prodotte giornalmente.
Certo è che, vista la situazione di grave emergenza, non capiamo come si possa non essere precisi e sicuri su cosa, come e quanto si scarica in ambiente".
La Miteni dichiara inoltre che "la presenza del PFBA è legata ai reflui provenienti dai sistemi di abbattimento delle emissioni AERIFORMI" e questo ci fa pensare! "Quanti PFBA e altri Pfas a catena corta finiscono in aria oggi? Quando, qualche mese fa, portammo all'attenzione dei cittadini l'autorizzazione che permise alla Miteni fino al 1990 di scaricare in atmosfera fino a 15 kg all'ora, subito l'azienda rispose che oggi non scaricano nulla in atmosfera, salvo poi scrivere il contrario nel loro report del 28 aprile 2017! Cosa dobbiamo pensare? Abbiamo chiesto in Provincia quale sia il rapporto tra la quantità di pfas a catena corta assorbiti dagli abbattitori e quella emessa in atmosfera. Ancora oggi non capiamo come si possa concedere autorizzazioni a quest'azienda che dichiara tranquillamente di non riuscire a bloccare completamente i Pfas a catena corta."
E ancora "quante altre sostanze produce la Miteni oltre ai Pfas e ai BTF? E quante di queste vengono realmente cercate e quantificate negli scarichi? Non sia mai che tra qualche anno, al già pesantissimo inquinamento da Pfas e al probabile da BTF, si aggiunga qualcos'altro che si sapeva di produrre ma non è mai stato cercato in ambiente".
"Confidiamo, visto il grave ed esteso inquinamento ambientale e la grande preoccupazione sanitaria che investe 350.000 veneti compresi i dipendenti dell'azienda​ stessa, che la Provincia ci risponda, pur non avendo noi consiglieri provinciali. Altrimenti dovremo pensare che sia più importante la forma della sostanza, quando invece sono i cittadini a volere e pretendere queste risposte. Se non ci dovessero rispondere... Cosa dovremmo pensare? Che non sanno nemmeno loro cosa stia succedendo in Miteni e che quindi si aggrappano ad un cavillo burocratico? I cittadini già non votano più i rappresentanti in Provincia.. Ma che almeno rispondano!"
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