Pfas, M5S contesta la relazione Iss: “tutto da rifare, parametri sbagliati”
Lunedi 14 Marzo 2016 alle 18:44 | 0 commenti
Movimento 5 Stelle Veneto
Il M5S Veneto ha analizzato, grazie all'impegno della consigliera comunale di Montecchio Maggiore Sonia Perenzoni e del consigliere regionale Manuel Brusco, il documento dell’Istituto Superiore di Sanità avente come oggetto i “Risultati analitici dei controlli sulle sostanze perfluorate su alimenti†del 19 febbraio, indirizzato alla Sezione Veterinaria e Sicurezza Alimentare della Regione, con il quale si analizza la situazione della contaminazione della catena alimentare da sostanze perfluoroalchiliche nelle province di Vicenza, Verona e Padova.
Brusco commenta: “Ci chiediamo chi ha deciso i metodi analitici. Ora, prima di ripartire col nuovo campionamento, bisogna rivedere il metodo analitico (abbassando la soglia rilevabile a 0.1ng/g cioè 100ng/kg o addirittura a 0.05ng/g cioè 50ng /kg). Chi si occuperà delle nuove analisi? E il biomonitoraggio sulle persone che fine ha fatto? I metodi analitici usati non sono adeguati. Per fare un esempio è come pesare un diamante su una bilancia pesa-persone. Non ne rileverà neanche il peso.
Per i PFOS valori di LOQ (limite quantificabile) e LOD (limite rilevabile) così alti non permettono di verificare se la situazione rientri o meno nei parametri EFSA TDI (pari a 150/ng/kg peso corporeo/ giorno).
Finora hanno speso inutilmente i nostri soldi: devono fare tutto di nuovo secondo un protocollo ben chiaro e definito. Le analisi dovrebbero essere fatte in uno stesso laboratorio e non in laboratori diversi perché non sono confrontabili i risultati di laboratori diversi.
Inoltre vediamo che non hanno fatto una scelta di tutti i tipi di pesci e alimenti che una persona mangia (legumi, altri tipi di carne e alimenti ecc) in modo da poter calcolare esattamente quanto una persona ingerisca di pfas al giorno. Nel vino e nei dolci per esempio ce ne sono e quanti?
Nelle zone contaminate se un cittadino mangia anche dosi normali di pesce e uova in un giorno è probabile che superi la dose massima stabilita dall’Efsa per il Pfos. Bisogna inoltre precisare la provenienza del campione, se da allevamento, supermercato o altro in modo da poter fare calcoli più realistici.†Conclude Brusco.
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