Pfas, M5S: "Chiudere la linea della Miteni e far pagare all'azienda la bonifica"
Giovedi 23 Febbraio 2017 alle 15:33 | 0 commenti
Le analisi del sangue sui Pfas, fatte su cinquanta 14enni della zona rossa, Lonigo, Sarego e Brendola rivelano una presenza della sostanza pericolosa di 64 nanogrammi, ovvero 32 volte sopra la media.
Un altro dato grave emerge dal bio-monitoraggio. Paola Facchin direttore del centro malattie rare rivela che dalle 15mila gravidanze nella zona sono emerse problematiche come l'aumento di gessosi e diabete, con rischi per la sopravvivenza dei neonati fino al 2013. Scrivono in un comunicato i rappresentati dei Cinque Stelle in Regione.
Afferma Manuel Brusco, membro della commissione ambiente in Regione Veneto: "Negli Stati Uniti per un caso identico, ma impattante poco più della metà di questo, l'azienda produttrice di Pfas è stata condannata ad un risarcimento di 670 milioni di euro. Qui invece la Miteni continua ad operare indisturbata. La nostra prima richiesta, proprio per questo, è quella di chiudere la linea Pfas della Miteni". Jacopo Berti, capogruppo del M5S in Regione ricorda: "Abbiamo voluto noi una commissione d'inchiesta regionale sui Pfas. E' partita e ci servirà per far luce sulle responsabilità di questo disastro ambientale e sanitario. Le operazioni di bonifica e messa in sicurezza del territorio costeranno 224 milioni di euro, e forse la cifra crescerà . La nostra seconda richiesta è che sia la Miteni a pagare queste operazioni e non i cittadini con le loro tasse".
La consigliera comunale di Montecchio Maggiore, Sonia Perenzoni, che ha portato il problema in procura e combatte da anni si dice preoccupata per le mamme e i neonati: "Cosa stanno lasciando alle generazioni future? 14enni e neonati a rischio a causa del profitto di un'azienda. Dopo la pensione e il lavoro, vogliono strappargli pure la salute? Noi non ci stiamo. Non possiamo assistere a questa ingiustizia. Se questi dati non bastano a sequestrare e bonificare subito la Miteni, allora i responsabili e le istituzioni che restano a guardare sappiano che il futuro strappato a queste generazioni è sulla loro coscienza".
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