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Pfas, la Regione replica a Greenpeace: "L'acqua è potabile"

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 9 Maggio 2017 alle 17:32 | 0 commenti

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L'assessore regionale all'ambiente interviene in merito a quanto affermato da Greenpeace, a chiarimento della problematica dell'inquinamento da sostanze perfluoro-alchiliche (Pfas) che interessa un'ampia area del Veneto compresa tra le province di Vicenza, Verona e Padova. L'assessore ribadisce che da quando è emersa quest'emergenza ambientale nel 2013, per la quale non esistevano parametri di riferimento, la Regione si è immediatamente attivata per la messa in sicurezza delle acque, in particolare con i filtri. L'acqua che esce dai rubinetti è quindi assolutamente potabile e non supera in nessun modo i parametri stabiliti dall'Istituto Superiore della Sanità, di cui non pare ci sia motivo di dubitare. L'uso dei filtri è comunque costoso e la Regione, d'intesa con enti gestori degli acquedotti, sta procedendo all'individuazione della soluzione tecnica strutturale per l'approvvigionamento idrico alternativo dell'area interessata dall'inquinamento.

La spesa per gli interventi attuati e per quelli in corso di cui si è fatta carico la Regione del Veneto è di circa 500 mila euro l'anno dal 2013 e l'agenzia ambientale regionale ARPAV è l'unica in Italia che si è dotata anche di macchinari specifici per questo tipo di analisi sulle acque con un costo di 1,2 milioni di euro. Questo perché la priorità è la sicurezza dei cittadini. Per conoscere gli effetti dell'esposizione ai Pfas sono in corso di effettuazione anche piani di monitoraggio sanitario sulla popolazione e sugli alimenti, con campagne mirate.

La qualità dell'acqua emessa dalla rete idrica è quindi costantemente monitorata da Ulss e ARPAV, a norma del D.Lgs. 31/2001, nonché dagli stessi gestori del servizio idrico integrato, nel rispetto dei limiti e dei valori di performance indicati dall'Istituto Superiore di Sanità. Proprio in relazione al verificarsi dell'emergenza Pfas, è stata messa a punto una specifica metodologia di rilevazione, non essendo noti in precedenza questi inquinanti nelle acque potabili in Italia.

Da non confondere con le acque in uscita dai sistemi di depurazione. Anche per queste - puntualizza l'assessore - la Regione si era attenuta a quanto previsto dall'Istituto Superiore della Sanità, in accordo con il Ministero dell'ambiente, imponendo da subito per gli scarichi industriali gli stessi limiti delle acque potabili. Ma a seguito di un ricorso e di una conseguente sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, la Regione ha dovuto adeguarsi con un successivo decreto che ha previsto tempi più lunghi per il rientro nei limiti fissati che sono comunque gli stessi delle acque potabili.

Ammesso e non concesso che il Veneto, che a partire dal 2013 fa migliaia di campionamenti e si è attivato per fronteggiare l'emergenza, sia considerato in difetto, viene però da domandarsi come siano da considerare le altre regioni italiane in cui sono stati rilevati i Pfas e non hanno fatto nulla.

Leggi tutti gli articoli su: Arpav, Greenpeace, pfas

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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