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Pfas a 'Le Iene', gruppo M5S : "la prova che tutti sapevano e non hanno fatto nulla". Cristina Guarda (AMP): "Luca Zaia impreparato sull'argomento"

Di Comunicati Stampa Lunedi 9 Ottobre 2017 alle 16:56 | 0 commenti

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Pubblichiamo i comunicati stampa ricevuti dal Movimento 5 stelle e dalla consigliera regionale del veneto Cristina Guarda relativo al servizio televisivo de "Le Iene" andato in onda domenica sera sul tema dell'inquinamento da perfluoro alchilici nel veneto: "Ieri sera alle Iene è andato in onda un nuovo servizio sul problema dei Pfas in Veneto e in Italia che ha evidenziato l'incapacità della Regione Veneto di risolvere il problema, pur essendone a conoscenza da anni".

"Sia in Regione che in Parlamento e nei comuni abbiamo denunciato il problema dal 2013, ricordato anche dalla giornalista Nadia Toffa come l'anno in cui il problema è emerso. Come dimostra il servizio, otto mesi fa il presidente Zaia disse di non fare allarmismo sui Pfas, mentre oggi riconosce che ‘l'emergenza c'è sempre stata'. Se, come dicevamo noi l'emergenza Pfas era tale già cinque anni fa, perché non si è intervenuti prima? Secondo diversi esperti, i Pfas causano un aumento di tumori di vario tipo e questo è confermato anche da testimonianze andate in onda durante il servizio. Molti malati si sarebbero potuti evitare intervenendo prima. Questo ritardo nel riconoscere il problema è grave e oggi tutta Italia lo vede, come dimostra la partecipazione massiccia alla manifestazione di ieri a Lonigo contro i Pfas".

"Eravamo oltre 10mila - ricordano i pentastellati - e con i cittadini preoccupati, oltre a noi, c'erano anche esponenti politici di altri partiti, compresi gli assessori Coletto e Bottacin. Un gesto che, fatto oggi, rischia di essere tacciato di ipocrisia. Dov'era questa gente quando eravamo qualche decina di persone a manifestare e prima che il M5S portasse la notizia a livello nazionale? La soluzione della Regione oggi, nella speranza di tenere buone le mamme No Pfas, è quella di effettuare una pulizia del sangue nei ragazzi contaminati".

"Questa è solo una toppa, - continuano gli esponenti M5S -, come lo sono le autobotti di acqua pulita. L'unica soluzione al problema, come diciamo da tempo, è quella di chiudere la linea Pfas della Miteni, azienda considerata responsabile dell'inquinamento, e bonificare l'area inquinata. Ed a spese accollate secondo il principio di ‘chi inquina paga'. Come M5S Veneto, esattamente un anno fa, abbiamo presentato un'interrogazione per conoscere il nome dell'azienda che distribuisce in tutta Italia tacchini e uova contaminati da Pfas. Il problema è infatti non solo veneto, ma nazionale. Ad oggi nessuna risposta".

"La nostra più grande paura - concludono gli esponenti pentastellati - è che non ci sia alcuna intenzione di risolvere realmente il problema Pfas. L'ad della Miteni, Nardone, infatti davanti alle telecamere delle Iene ha negato la gravità del problema alludendo perfino al fatto che i Pfas possano fare bene alla salute. Se non chiudesse la linea Pfas della Miteni e non si bonificasse l'area inquinata, Zaia e la sua Giunta ci starebbero solo prendendo in giro giocando con le vite dei veneti".

E proprio a proposito del governatore regionale Luca Zaia arriva la critica aspra della vicepresidente del gruppo consiliare regionale Amp Cristina Guarda: "Anche alle Iene Luca Zaia ha dimostrato tutta la sua impreparazione e scarsa dimestichezza con la realtà di un dramma come quello Pfas. Proclama lo stato di emergenza, chiede limiti più restrittivi ma non sa nulla sul tema che noi studiamo da anni: i limiti restrittivi li avevamo chiesti due anni or sono, mi sembra arrivi con non poco ritardo visto che in ballo non ci sono numeri ma persone e l'ecosistema".

"Avevamo chiesto di finanziare e progettare il collegamento a nuove fonti acquedottistiche, - prosegue la consigliera -, sempre 2 anni or sono quando lui diceva che ciò non era una priorità e che bastava filtrare l'acqua, un acqua i cui valori di inquinamento oggi lui stesso ammette essere insostenibili. Avevamo chiesto di assistere gli agricoltori nel capire come gestire l'acqua di falda contaminata, finanziare metodi di irrigazione a risparmio idrico e per sostituire acqua dei fossi con acqua priva di Pfas del canale LEB: non solo tutto ciò non è mai stato una priorità, ma addirittura siamo in attesa ancora dell'analisi sulla catena alimentare che potrà chiarire finalmente molti aspetti ad agricoltori e cittadini, definendo per lo meno i settori dove è necessario intervenire".

"Questi ritardi, - continua l'esponente amp -, nascono perché nel 2014 la Giunta regionale non ha voluto finanziare a sufficienza la gestione delle analisi. Personalmente avevo chiesto ripetutamente e in più sedi alla sanità regionale quale fosse il risultato atteso con la plasmaferesi, la pulizia del sangue. Ci risposero innanzitutto che non si trattava di una via sperimentale, una vera e propria sperimentazione, bensì di un trattamento, approvato dal Comitato regionale di bioetica, e ci fu detto che le linee guida prevedono la plasmaferesi per sostanze tossiche. Ma non dissero mai che è solo un soggetto ad essere stato trattato in questa maniera e di cui non abbiamo alcun risultato scientifico reso noto, ma solo indiscrezioni: 20 ng in meno di pfas a seduta. E quei ragazzi, magari minori, con 400 ng di pfoa e pfas complessivi più alti? Devono fare sei plasmaferesi per avere 120 ng in meno? Quale beneficio pensano di ottenere se le concentrazioni sono alte? Insomma, siamo ancora in attesa di dati e documenti, mentre le Iene nel loro servizio televisivo andato in onda domenica sera riescono a svelare la completa incompetenza del presidente su un tema che non è una novità ma su cui lo interroghiamo da anni."

La consigliera regionale vicentina incalza: " Ma vogliamo dare a Zaia poteri straordinari su questo tema viste queste premesse? A colui che urla contro Roma e inneggia al Veneto capacissimo, mentre da 4 anni attendiamo i progetti per il collegamento ad acque prive di Pfas e lui solo nel 2017 ha cominciato a parlarne? Che rimanda la gestione di agricoltura, scarichi industriali e filtraggio a quando sarà forse troppo tardi? Che dimentica le promesse fatte e le bugie dette? Sono stanca di dover giustificare ritardi di cose essenziali e conosciutissime: l'inquinamento non aspetta di certo la Giunta Zaia, avanza e entra nel nostro sangue ogni giorno".

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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