Pettenò, FdS: nessuna sorpresa da Feltrin ma rimangano 60 consiglieri con indennità ridotte
Venerdi 30 Settembre 2011 alle 20:50 | 0 commenti
 
				
		Pietrangelo Pettenò, Consigliere regionale Federazione della Sinistra Veneta - Nessuna sorpresa dalle simulazioni sulla composizione del consiglio regionale fatte oggi da Paolo Feltrin: l'unico effetto é rafforzare la nostra battaglia!
La nostra battaglia resta quella della riduzione dei privilegi e degli sprechi della politica e non della riduzione della democrazia: per questo rimane attuale ed anzi si rafforza la nostra posizione, fatta in nome dei principi democratici e non delle "careghe". Proponiamo che rimangano 60 consiglieri perché a nostro avviso è il giusto rapporto fra elettori e rappresentanti regionali, in un Veneto di 5 milioni di abitanti e dalle significative peculiarità territoriali e sociali.
Una intera Provincia montana, una complessità di relazioni e dinamiche  socio-economiche, una fertilità culturale e sociale che necessita di  rappresentanza e non di oligarchie partitocratiche da consolidare,  quelle stesse oligarchie che vorrebbero rafforzarsi ancor di più  stringendo rapporti sempre più forti con i potentati economici e  finanziari del Veneto.
Solo la stoltezza o la malafede potevano  essere all'origine di una interpretazione che assegnava alla battaglia  di una parte dell'opposizione la patente opportunistica di chi vuole  garantirsi la poltrona di consigliere regionale.
Noi proponiamo norme  che possono mettere subito mano agli sprechi, riducendo le indennità  dei consiglieri a 3000 euro al mese e eliminando le indennità di  trasferta esentasse, che, per chi abita lontano da Venezia,  rappresentano cifre moralmente insostenibili che superano  abbondantemente le paghe di tanti lavoratori.
Proponiamo anche di  mettere mano in modo graduale alla riduzione degli apparati  amministrativi di scelta politica che hanno in questi anni infoltito le  segreterie a Palazzo Balbi, Palazzo Ferro Fini e negli Enti e nelle  Agenzie regionali.
Riteniamo altresì che gli apparati amministrativi  di scelta politica devono essere mantenuti e qualificati e, in modo  trasparente, al servizio dell'Istituzione regionale, e al fine di  offrire servizi e supporti qualitativi ad una fase politica che  necessita di grandi riforme.
Se i consiglieri regionali percepissero  3000 euro al mese i cittadini veneti cambierebbero opinione sulla  cosiddetta "casta"; e se gli stessi fossero indennizzati, ivi compreso  le spese ora forfettarie, solo per quanto realmente spendono e magari  per l'impegno che questi impiegano nella loro attività, allora il  giudizio delle persone migliorerebbe ulteriormente.
Per questo  abbiamo presentato varie centinaia di emendamenti allo Statuto,  proponendo che le indennità dei consiglieri regionali non possano  superare il doppio dello stipendio medio dei lavoratori in Veneto e che  le spese debbano essere documentate e al di sotto di una prefissata  soglia mensile.
E ci piacerebbe sentire in aula il parere di chi per risparmiare vuole ridurre il numero dei consiglieri regionali...
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