"Permettete ... sui grillini?", un lettore: "dalle parole in parlamento passino ai fatti. Nelle piazze"
Mercoledi 5 Febbraio 2014 alle 22:59 | 0 commenti
Riceviamo da Vincenzo Mannello e pubblichiamo
Non sono, e non voglio apparire, un difensore d'ufficio dei grillini. Ritengo facciano opposizione partitica anche se su molti punti non sono d'accordo con tesi e soluzioni. Fondamentalmente mi aspetto che dalle parole in parlamento passino ai fatti. Nelle piazze. Come tutte le vere opposizioni fanno in qualunque parte del mondo in cui si giudichi il sistema marcio e da mandare a casa.
Con il consenso, materiale e formale, pure della Ue e del governo italiano che, vedi Ucraina, non esita a finanziare e fomentare rivolte violente contro governi liberamente eletti. Salvo poi,proprio come in Italia, gridare al pericolo "nazi-fascista" non appena un movimento con base popolare osi mettere in discussione il potere della partitocrazia burocratico-bancaria vigente nella Unione Europea (ricordo sempre, ai maestri della democrazia, che il 60% dei cittadini NON votò alle scorse europee). La scrivo più papale papale: in parlamento la opposizione grillina si vede, nelle piazze è inesistente. In verità , sempre secondo il mio modesto parere, Grillo ed i suoi deputati rinunziarono a cavalcare l'indignazione popolare quando, eletto Napolitano, una massa di popolo si stava dirigendo a Montecitorio. La ritirata del capo e delle sue impreparate (ad eventuali legnate della polizia) truppe fu salutata dal sistema partitocratico come una prova di "democrazia". Figuriamoci... per me fu una storica occasione persa dai consoli (Grillo-Casaleggio) per elevarsi al livello dei Gracchi (i tribuni del popolo romani). Ieri "l'assalto al parlamento" , così hanno titolato i media di "grosso calibro". Dando tutti assieme addosso al M5S.
A parte il fatto che l'assalto è stato al banco della presidente Boldrini e pure respinto a sganassoni dal pacifico questore (democratico) Dambruoso, è pur vero che la "vestale della democrazia" aveva appena ghigliottinato la legittima speranza dei grillini di far decadere la legge pro-banche della quale nessuno scriveva o parlava. Ed è pur vero che, negli eventi successivi, il (poco) onorevole pentastellato De Rosa, prima di offendere la onorabilità delle troie (suine) paragonandole alle deputate, era stato colpito nell'onore di antifascista doc. Continuando a spigolare arrivo anche al contenuto degli articoli dei maggiori organi di (dis)informazione e radiotelevisivi. Perché deve considerarsi lecito consentire ad una giornalista porre domande sulla appartenenza di un genitore al fascismo e non ricordare alla stessa (la Bignardi) la parentela con un terrorista assassino, tuttora in carcere? (Adriano Sofri, ndr)
Perché un attempato signore (Augias) può, scendendo caritatevolmente dall'Olimpo, impartire lezioni paternalistiche ad un ospite oramai assente in studio mentre lo stesso (Augias) non può essere tirato in ballo sul web? Ad esempio io vorrei sapere se è lo stesso Augias indicato, anni addietro, di essere stato un agente della STB (i servizi segreti cecoslovacchi) ovvero al soldo dei comunisti. Pertanto spero che i deputati grillini presenti al Copasir (commissione servizi segreti) facciano luce in proposito.
E così di seguito, caso per caso potremmo non finire mai. Siamo su una pessima strada, sicuramente. Ma non certo per colpa di Grillo e del M5S. Sperare di compattare quello che milioni di italiani vedono (vediamo) come un regime in agonia a furor di leggi censorie e tramite stampa e tv è una pia illusione. Verificheremo in seguito chi avrà avuto ragione.
Grazie per l'attenzione.
Vincenzo Mannello
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