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Percorsi di condivisione per i giovani: tante opportunità per mettersi in gioco con la Caritas

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 20 Maggio 2011 alle 12:08 | 0 commenti

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Caritas Vicenza  -  Mettersi in gioco attraverso una settimana di convivenza, attività di gruppo e sport. Con una grande opportunità di contatto con l'acqua. Sono questi gli ingredienti della proposta che la Caritas diocesana vicentina ha fatto a un gruppo di giovani: un'attività di prevenzione per la fascia di età dell'adolescenza e dell'ingresso nell'età adulta; fasi della vita complicate, piene di possibilità e contraddizioni.

Una sfida che dopo la positiva esperienza dello scorso anno, è stata offerta, oltre che nuovamente ai giovani di Dueville, anche a quelli che frequentano i centri giovanili di Monticello Conte Otto e Tecchio di Vicenza. Hanno partecipato in dieci, tra i 19 e i 27 anni, otto italiani e due ragazzi di altre provenienze. La proposta fa parte delle iniziative che il "Progetto Dialogo" della Caritas diocesana vicentina realizza in favore dei giovani, anzitutto quelli che "appaiono" diversi : un percorso di relazioni per dare centralità e far sentire protagonisti i ragazzi che frequentemente, a questa età, possono rischiare di vivere momenti di solitudine e inadeguatezza. In questo contesto, alcuni volontari hanno partecipato alla settimana di convivenza, accompagnando i partecipanti nell'esperienza con la loro presenza.
Il percorso - che vede come partner della Caritas la cooperativa Il Mosaico, le Piscine di Vicenza, il Coni, i Comuni di Monticello Conte Otto e Dueville - è iniziato a fine marzo con sedute settimanali in palestra e in piscina ed è terminato con una settimana di convivenza che si è conclusa il 7 maggio con una partitona finale di pallanuoto. L'iniziativa è coordinata da Emanuele Goldin e Giorgia Bogoni - psicologi e responsabili per l'ambito giovani del Progetto Dialogo - e da Alfredo D'Ilario, di Alma Studio - psicologo, ex giocatore di pallanuoto ed esperto di conduzione gruppi secondo tecniche esperienziali - coadiuvato da un aiuto-coach in acqua. "I principali elementi dell'esperienza - racconta Emanuele Goldin, che coordina la proposta per la Caritas diocesana - sono infatti la convivenza e il progetto Pallanuova".
La metodologia applicata è stata quella della condivisione della quotidianità e della sfida in acqua alla scoperta della pallanuoto con il progetto PallaNuova: "in esso l'acqua ha un approccio curativo in quanto da un lato evoca il timore della morte dall'altro è sinonimo di vita. Rappresenta quindi le possibilità di trasformazione" spiega Alfredo D'Ilario.
"Quando ci ritroviamo - racconta uno dei ragazzi - anche se tra noi non lo ammettiamo, abbiamo bene in mente ciò che abbiamo vissuto insieme e allora ci sentiamo più vicini". "Avevo mollato - fa eco un altro - cosa ci facevo qui in mezzo davanti a tutti mentre annegavo? Poi ho capito che questa era la mia sfida e che era quella giusta per me".
Le proposte della Caritas per i giovani non finiscono pero' qui: per l'estate sono in partenza tre percorsi per chi vuole "lasciare il segno", dentro di se' e nel mondo. Esperienze che hanno come primo obiettivo la presa di coscienza delle fatiche e delle poverta' delle persone.
La prima delle esperienze e' "sotto casa" ossia nel Vicentino. Si chiama "Restare per incontrare": attiva per tutto il periodo estivo. E' proposta agli adolescenti dai 16 anni in su che scelgono di donare un po' del loro tempo e un po' di se stessi. Il servizio si svolgera' accanto agli operatori di alcuni dei servizi-segno della Caritas: il Davide&Golia, per condividere tempo e attivita' con persone segnate dalla sofferenza psichica; l'animazione dei giochi per i bambini all'interno del progetto "accanto a Rom e Sinti"; la partecipazione alle attivita' de "Il Lembo del mantello", che consente di avvicinarsi alla realta' del carcere; infine il servizio a Casa San Martino dove vengono ospitate persone senza dimora.
La seconda proposta, "I cento passi, per una buona notizia - il mondo si puo' cambiare", e' un campo estivo contro le mafie e incontro ai poveri, a Cascina Caccia (Torino), in un luogo confiscato alle mafie, dal 15 al 21 agosto, insieme all'associazione Libera, per conoscere da vicino la realta' della criminalita' organizzata attraverso le attivita' di recupero del patrimonio confiscato e i racconti di chi lotta per la giustizia e la legalita'. Alla formazione si alternera' il lavoro e un breve soggiorno all'Arsenale della pace per sperimentarsi nell'affiancare i vari ospiti: madri sole, carcerati, stranieri, ma anche vivere un luogo di preghiera dove chiunque puo' sostare, incontrare il silenzio e Dio. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 giugno, per un massimo di 15 giovani di eta' compresa tra i 18 e i 28 anni. La quota di partecipazione e' di 150 euro.
La terza proposta, "Vedo, sento, parlo", e' un viaggio in Polonia nella citta' di Cieszkow per vivere un'esperienza di servizio e condivisione insieme a molti altri giovani provenienti da tutta Europa. Al servizio si alterneranno incontri formativi con le associazioni caritative e le istituzioni locali: centro per gli ammalati, progetto riguardante ex carcerati, centro di adozione dei bambini, progetto con i ragazzi di strada, e altro ancora. Il campo che si svolgera' dal 30 luglio al 6 agosto prevede il soggiorno presso la parrocchia di Cieszkow e la scoperta delle citta' di Czestochowa e Cracovia. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 giugno, per un massimo di 9 giovani di eta' compresa tra i 18 e i 28 anni. La quota di partecipazione e' di 250 euro.
Per informazioni ulteriori e iscrizioni e' possibile rivolgersi alla segreteria Caritas (chiedere di Angela Guglielmi) al numero 0444 304986, il mattino dal martedi' al giovedi', mail [email protected] . Oppure consultare il sito www.caritas.vicenza.it , dove scaricare i volantini di presentazione dei singoli progetti.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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