Perché non si è proceduto alla bonifica dello scavo di Capovilla?
Martedi 11 Ottobre 2011 alle 15:56 | 0 commenti
Guido Zentile, Segretario PRC-FdS Vicenza Nord-Est, circolo "Carlo Giuliani" - In questi giorni dallo scavo dell'invaso tra Caldogno e Novoledo, quello di Capovilla, è emerso un deposito di rifiuti, sotterrato non si sa quando. Non è sufficiente giustificare il ritrovamento e il fatto che non si sono presi provvedimenti di bonifica, pur sapendo della presenza, con la scusa " che fosse in uso negli anni 1970-1980 - ma anche in tempi più recenti - di sotterrare i rifiuti", magari speciali.
Ci si chiede come si sia potuto procedere con tanta leggerezza allo scavo dell'invaso al momento che si era a conoscenza della presenza di questi rifiuti nel terreno di edificazione e non si è pensato invece, alla bonifica come sarebbe stato logico fare in una buona opera. Si capisce che la fretta dovuta ai problemi idraulici che si potrebbero creare con l'avvento della "stagione delle piogge", possa aver portato a trascurare la situazione, ma non si può continuare ad essere altrettanto leggeri nel pensare di risolvere la questione isolando il materiale. Quel rifiuto va rimosso e l'area va bonificata prima di procedere. Non si può mettere in pericolo la salute, le falde e l'ambiente perché non ci sono i finanziamenti sufficienti e i tempi necessari per il procedimento. E visto che si sapeva dai carotaggi della presenza dei rifiuti, doveva essere prevista anche la bonifica.
Chiediamo che i lavori siano bloccati e che si facciano le opportune bonifiche e accertamenti onde evitare gravi conseguenze per il territorio e la popolazione.
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