Perchè "no" all'accordo interconfederale
Venerdi 19 Agosto 2011 alle 16:10 | 0 commenti
Massimo D'Angelo, FILT CGIL Vicenza - Care compagne e cari compagni siamo stati chiamati a pronunciarci sull’accordo interconfederale firmato da CGIL-CISL-UIL e CONFINDUSTRIA il 28/06/2011. La Filt di Vicenza chiamerà i lavoratori afferenti al sistema contrattuale di Confindustria ad esprimersi sull’ipotesi d’accordo. Al voto potranno partecipare anche i lavoratori delle Ferrovie, delle Autostrade, del Trasporto pubblico. La Filt Cgil di Vicenza esprime un giudizio negativo sull'accordo interconfederale tra Confindustria CGIL CISL UIL del 28 giugno 2011 per le seguenti ragioni:
• Impedisce ai lavoratori di votare su accordi che riguardano le loro condizioni di vita e di lavoro. Ed è la prima volta che la CGIL accetta che possa essere negata la libera espressione della volontà dei lavoratori.
• Le contrattazioni aziendali possono derogare dalle norme del contratto nazionale, prefigurando nei fatti la modifica del contratto nazionale come fonte del diritto su materie fondamentali quali la prestazione lavorativa, gli orari, l'organizzazione del lavoro.
• Si afferma la coesistenza di rappresentanze sindacali elette da tutti i lavoratori (RSU) e rappresentanze sindacali designate dalle organizzazioni (RSA), di fatto abbandonando l'obiettivo della generalizzazione delle RSU, come previsto nella legge del P.I e nell'accordo interconfederale del 23 luglio 1993.
• Si prevedono inaccettabili tregue sindacali vincolanti e dunque sanzionabili anche nel caso di accordi separati. Un'organizzazione non firmataria di accordo non può chiedere il voto dei lavoratori e non può nemmeno chiamarli allo sciopero, pena sanzioni.
• La gestione della trattativa che ha condotto a questo accordo non ha previsto nessun coinvolgimento delle strutture pure direttamente interessate, aprendo un'ulteriore ferita nel tasso di democrazia della vita interna dell'Organizzazione.
La FILT CGIL DI VICENZA chiede ai lavoratori di votare NO all’Accordo Interconfederale Firmato da Cgil Cisl Uil e Confindustria in quanto l’accordo riduce drasticamente i diritti e le libertà dei lavoratori, colpisce il contratto nazionale, rappresenta un’esplicita sconfessione delle
lotte di questi mesi, in un momento in cui necessita un forte movimento che possa contrastare la devastante manovra economica, imposta e votata come uno stato di necessita che andrà a colpire solo i lavoratori.
Questo massacro viene condotto in nome di una crescita e di una ripresa che non ci sono e non ci saranno.
Intanto si proclamano come vangelo assurdità mostruose: si impone la pensione a 70 anni, quando a 50 si viene cacciati dalle aziende; i giovani diventano sempre più precari; chi lavora pur di mantenere il posto di lavoro molte volte è costretto a sottoporsi a offensive e umilianti aggressioni alla propria dignità .
Tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato, è sottoposto a una brutale aggressione che mette in discussione contratti a partire da quello nazionale, diritti e libertà , mentre ovunque si diffondono autoritarismo padronale e manageriale.
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