Non è Natale per 64 lavoratrici ex Bramasole dell'Ipab da tre mesi senza stipendio. Appello a Variati e Bulgarini: per loro una mostra o un anticipo BPVi. Che tanto ha dato, a chi voleva
Giovedi 24 Dicembre 2015 alle 11:07 | 0 commenti
In un giorno in cui tantissimi, i più, provano, corrono ancora per negozi per comprare giustamente quanto serve (?) per festeggiare il Natale, da credenti cristiani o da ferventi consumatori, non possiamo dimenticare chi non può farlo. Prendiamo ad esempio dei tanti che non hanno lavoro o non ricevono il dovuto per tante situazioni le operatrici ex dipendenti della cooperativa Bramasole che ha perso, per i ben noti "misfatti" (da noi già immaginati a giugno 2015...), il suo appalto all'Ipab S. Camillo di Vicenza. Se l'ente vicentino, avendo in corso una vertenza con la coperativa, non le può pagare i ratei bloccati anche a garanzia di eventuali danni subiti, alla fine a rimetterci subito e di sicuro sono le 64 dipendenti Bramasole non assunte, sia pure provvisoriamente, dall'Ipark, la controllata del'Ipab che le fornisce ora i servizi contestati e "tolti" alla Bramasole.
Sono rimaste senza lavoro, tra mille polemiche, e per giunta sono senza gli ultimi tre stipendi visto che hanno percepito solo un acconto di 500 euro.
Sappiamo che in Italia a volte si muore più di burocrazia che di morte naturale ma un appello a chi potesse fare qualcosa lo rivolgiamo: tra i mille fondi e contributi, del Comune e delle Fondazioni bancarie e sociali per mostre ed eventi, non è possibile trovare il modo di "deviarne", magari provvisoriamente, una minima parte per pagare il dovuto a qualche decina di persone (persone!) per un lavoro svolto a fini sociali e per giunta per un ente pubblico?
La città di Vicenza quest'anno è più bella con le sue eleganti luminarie ma, caro sindaco Variati e caro assessore allo Sviluppo Bulgarni d'Elci, voi che siete sensibili al bene di tutta la città , non solo di quella che oggi corre per compere, voi che avete a portata di mano alcune sue "chiavi", verificate se non sia possibile attingere provvisoriamiente a quei fondi: si potrebbe darne una minima quota a chi non riceve lo stipendio e realizzare una mostra "sociale" e umanitaria, alla cui realizzazione contribuirebbe anche VicenzaPiù. Le foto dei i loro volti felici, anche fosse solo per il 25 dicembre, non ne giustificherebbero la sponsorizzazione?
E, se questo non fosse possibile per qualche timbro o per un diverso senso del pubblico, provate, cari Achille e Jacopo, a chiedere per quelle povere donne, molte delle quali mamme, anche solo un "anticipo" di poche migliaia di euro alla Banca Popolare di Vicenza, che, leggiamo sui media, negli utimi anni almeno tanto ha dato a chi aveva chiesto (magari ai ricchi togliendo a chi ora è impoverito) e a cui farebbe bene ricordarsi che chi domani sarà festeggiato per la ricorrenza del suo Natale amava dire "chiedete e vi sarà dato", ma rivolgendosi ai poveri.
Se il Comune, infine, ha dilazionato in sei anni 500.000 euro di debiti alla società di calcio professionistico della Città , potendo, quindi, aspettarne l'incasso, Variati e Bulgarini d'Elci non ci direte lo stesso che l Comune non può trovare il modo di garantire, magari a favore di quell banca, tre mesi di stipendi da mille euro a una sessantina di mamme e di donne disperate?
Buon Natale a tutti e a tutte, quindi, ma il Natale sarà buono solo se potrà festeggiarlo il maggior numero possibile di cittadini.
Tra cui quelle donne, novelle Maria, che per giunta hanno lavorato, senza essere pagate, per tanti nostri vecchi.
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