Per la Maltauro l'Anac chiede un altro commissariamento per l'appalto Vie d'Acqua
Venerdi 31 Ottobre 2014 alle 20:14 | 0 commenti
Mentre Enrico Maltauro ha concordato con la Procura milanese una condanna a due anni e dieci mesi per la vicenda Expo, il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), Raffaele Cantone, martedì ha chiesto ufficialmente per il cantiere delle ''Vie d'Acqua'' un nuovo commissariamento della Maltauro costruzioni spa, che nonostante i sette patteggiamenti dal 1992 in poi del suo ex AD si dichiara estranea ai suoi comportamenti.
Quello in arrivo pwr la Maltauro le fa mettere in... cantiere un secondo commissariamento dopo quello già disposto per l'altro appalto relativo all'Expo 2015, quello delle ''Architetture di servizio''.
La vicenda "Vie d'acqua" è quella che ha portato a nuove indagini sullo stesso manager e a misure cautelari anche nei confronti di Domenico Maltauro, cugino di Enrico e all'epoca dei fatti collaboratore della società . «Secondo le accuse - come riferisce VeneziaPost -, Domenico avrebbe fatto da intermediario con il cugino, ricevendo direttamente alcune richieste di consulenza per Livio Acerbo, il figlio di Antonio Acerbo subcommissario Expo, il cui onere sarebbe lievitato in poco tempo da 36mila a 300mila euro. Le consulenze, poi non tutte effettuate, sarebbero secondo la Procura il concambio per il ''favore'' di Acerbo padre, che avrebbe preparato per i lavori da 42 milioni di valore delle Vie d'Acqua un bando ad hoc, per favorire la cordata "amica", appunto quella capeggiata da Maltauro...».
Il commissariamento, la cui richiesta è stata inoltrata al Prefetto di Milano, competente per la decisione, consiste in una sorta di gestione "sotto tutela" dell'appalto in cui i commissari si possono sostituire agli organi societari preposti per le decisioni relative all'opera sotto osservazione, fino al collaudo della stessa, potendo anche congelarne degli utili. Per le "Architetture di Servizio", l'altro appalto della Maltauro costruzioni spa "sanzionato" dall'Anac, è stato nominato nello scorso mese di luglio come commissario Armando Brandolese.
Il provvedimento dell'Anac, se approvato dalla prefettura, sarebbe il terzo per le imprese venete coinvolte negli scandali di primavera, Mose ed Expo: due giorni fa è arrivata anche la richiesta, stavolta inoltrata al Prefetto di Roma, di commissariare per i lavori sulle barriere mobili della laguna il Consorzio Venezia Nuova, oggi presieduto dal vicentino Mauro Fabris estraneo alle vicende precedenti, è giusto ricordarlo essendo stato nominato proprio dopo lo scoppio del caso per sostituire il vecchio vertice coinvolto nelle indagini.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.