Per gli appalti unici tra più comuni occorrono i tempi giusti
Martedi 14 Febbraio 2012 alle 12:05 | 0 commenti
AnciVeneto - Per gli appalti unici tra più comuni occorrono i tempi giusti. Se ne parlerà all'incontro Praticamente associati..., in programma dopodomani (giovedì 16) a Belluno, in municipio alle 17.15. Se mettere assieme i servizi tra comuni diversi è un passaggio obbligato, restano di fondamentale importanza i modi e i tempi per arrivare a questo obiettivo.
Proprio per gestire al meglio questo delicato passaggio e arrivare a unioni e consorzi efficienti, Anciveneto scende in campo con una serie di proposte e iniziative. Che spiegherà a Belluno all'incontro Praticamente associati ... in programma dopodomani giovedì 16 a Belluno. Dalle 17.15 in Sala Consiliare a Palazzo Rosso (sede municipale). Sono invitati dipendenti e amministratori dei Comuni sotto i 5mila abitanti da tutto il Bellunese.
Tra gli argomenti principali da affrontare ci sarà l'istituzione della "stazione unica appaltante", che l'Anci regionale chiede di prorogare di almeno un anno dai termini previsti di fine marzo. Per stazione appaltante si intende la stipula di contratti da parte di più Comuni contemporaneamente e di conseguenza per tutti i loro territori messi assieme; la sua utilità è fuori discussione, tuttavia è necessario procedere con i passi di piombo perché i Comuni - una volta messi assieme - devono prima capire bene le proprie reali esigenze. A questo tema se ne aggiunge un altro: le soglie sotto cui bisogna aggregarsi e i termini entro cui farlo, fissati dalla legge a 3mila abitanti per le municipalità montane e 5mila per quelle di pianura. Anche su questo versante Anciveneto si batte da tempo, visti i numerosi tentativi di cambiare le condizioni in campo da parte della legge regionale: unioni troppo estese in montagna (ma non solo) rischiano di ridurre la rappresentanza, già notevolmente ridimensionata dal Codice per le Autonomie del 2009; si tratta di un problema particolarmente pressante in Veneto perché qui, come in Lombardia e Piemonte, la maggioranza delle municipalità ha meno di 5mila abitanti: 314 su 581.
«E' un periodo molto complicato per i piccoli comuni, per il sommarsi di normative poco comprensibili ad altre forse inapplicabili - spiega Massimo Tegner, presidente della Consulta dei Piccoli Comuni di Anciveneto - La nostra Associazione è comunque totalmente a disposizione per qualsiasi necessità ».
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