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Pedemontana Veneta: Confartigianato "promuove" l'opera, da abbinare a un "polo ecologistico"

Di Pietro Rossi Venerdi 17 Luglio 2015 alle 14:12 | 0 commenti

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Consegnare le merci in maniere più snella ed ecologica, è questo lo scopo del progetto, presentato oggi nella sede dell'università di Vicenza, promosso da Confartigianato Vicenza e realizzato dall'Università di Padova, per analizzare i flussi di traffico merci e relative modalità di distribuzione all'interno dei territori comunali dell'area Pedemontana vicentina. L'analisi ha avuto come obiettivo la valutazione, da proporre al mondo politico ed economico, della fattibilità della costruzione di un polo "(eco)logistico" da realizzarsi lungo la prevista strada Pedemontana Veneta.

La strada Pedemontana Veneta, fortemente caldeggiata anche da Confartigianato - "però gli espropri vanno pagati", sottolinea il presidente Agostino Bonomo - è il punto nodale del rapporto e dello studio di fattibilità del polo che, secondo gli analisti dell'università di Padova, andrebbe realizzato tra Thiene e Schio dove la Pedemontana è destinata a incrociarsi con la Valdastico Nord.  "Il progetto di Polo Ecologistico della Pedemontana - spiega il presidente di Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo - può rientrare a pieno titolo nel programma europeo Horizon 2020, all'interno della linea Mobility for Growth (Mobilità per la Crescita) in cui vengono ricercati sistemi innovativi che combinino soluzioni tecnologiche di trasporto a basso impatto ambientale, una gestione avanzata dei flussi logistici delle merci e delle informazioni, e azioni politiche mirate al benessere comune. Su questo versante ci siamo mossi sia attraverso il progetto Futuro Elettrizzante, laboratorio per la mobilità sostenibile, sia attraverso iniziative come Reborn, il processo che trasforma auto a benzina in veicoli elettrici".
E per quanto riguarda la Pedemontana, il collegamento tra il trasporto e i punti di consegna, commerciali, 1200 tra Bassano, Thiene e Valdagno, secondo il rapporto risulta essere conveniente, sia dal punto di vista economico che ambientale, con un risparmio di 168,829 kg di CO2 all'anno.
Il prossimo obiettivo dei promotori è ora quello di costituire un organismo economico specifico con l'obiettivo di finanziare la realizzazione del Polo Ecologistico anche attraverso i fondi europei.

 

Confartigianato Vicenza - È possibile realizzare un sistema di consegna delle merci che sia più efficiente e meno complicato, che sia in sostanza più “intelligente” a beneficio di tutti, ovvero cittadini, operatori economici e vivibilità dei centri urbani? Ha voluto rispondere a questo quesito lo “Studio di fattibilità per la realizzazione di un Polo Ecologistico”, il progetto-ricerca sui territori comunali della fascia Pedemontana vicentina da Bassano del Grappa a Thiene,d a Schio fino a Valdagno. La ricerca, promossa da Confartigianato Vicenza e sostenuta dalla Camera di Commercio di Vicenza con il patrocinio delle amministrazioni comunali, è stata coordinata dai professori Maurizio Faccio e Mauro Gamberi del Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova. I risultati dello studio sono stati presentati nella sede universitaria vicentina di Viale Margherita alla presenza del direttore della Fondazione, Carlo Terrin, dei due ricercatori, e di Agostino Bonomo e Maria Teresa Faresin, presidente provinciale e presidente degli Autotrasportatori di Confartigianato Vicenza.

L’obiettivo principale della ricerca è stato quello di valutare la possibilità di rivedere la logistica distributiva delle merci nei centri storici dei Comuni del nord vicentino in un’ottica eco-sostenibile, identificando i principali fattori di fattibilità tecnico-economica e i benefici ottenibili dalla creazione di un eventuale nuovo Polo Ecologistico. Nella prima fase, lo studio ha rilevato e valutato alcuni aspetti, ovvero: gli attuali flussi di merce in ingresso e in uscita da alcune zone dei territori comunali; l’impatto ambientale e sociale nell’odierna gestione del traffico merci; le criticità riscontrate dagli operatori economici in relazione alle attività di approvvigionamento e di carico/scarico; la possibilità di sviluppare ulteriori servizi relativi alla gestione delle merci in grado di supportare gli operatori economici. La ricerca è stata elaborata sulla base anche di questionari distribuiti e raccolti tra gli operatori economici delle aree interessate, in particolare con attività  nei centri urbani. Tanti di questi operatori sono commercianti e, pertanto, anche Confcommercio ha collaborato alla ricerca.  Ne è uscita così  una analisi quantitativa e qualitativa dei flussi logistici in ingresso e uscita, dei costi economici e ambientali, unita a un’altra analisi relativa a quelli che sarebbero i flussi distributivi, i servizi accessori e le caratteristiche ambientali di un nuovo Polo Ecologistico a servizio del territorio di pertinenza.

“Il progetto di Polo Ecologistico della Pedemontana – spiega il presidente di Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo - può rientrare a pieno titolo nel programma europeo Horizon 2020, all’interno della linea Mobility for Growth (Mobilità per la Crescita) in cui vengono ricercati sistemi innovativi che combinino soluzioni tecnologiche di trasporto a basso impatto ambientale, una gestione avanzata dei flussi logistici delle merci e delle informazioni, e azioni politiche mirate al benessere comune. Su questo versante ci siamo mossi sia attraverso il progetto Futuro Elettrizzante, laboratorio per la mobilità sostenibile, sia attraverso iniziative come Reborn, il processo che trasforma auto a benzina in veicoli elettrici”.

 “Il Polo o “hub” della Pedemontana  - prosegue Maria Teresa Faresin, presidente della categoria Trasporti di Confartigianato Vicenza - da una parte ridurrebbe, infatti, la congestione del traffico dovuta sia al transito sia alla sosta dei mezzi adibiti alla movimentazione delle merci, riducendo nel contempo anche l’impatto ambientale in termini di emissioni inquinanti e acustiche, e dall’altra offrirebbe ai consumatori, siano essi utenti finali o esercizi commerciali, una qualità di servizio che nel tempo si è perduta per lo sfruttamento a bassissimo costo della flessibilità e della disponibilità lavorativa delle imprese”.  

Potrebbe insomma accadere quando è successo per Vicenza,  dove “il centro storico è stato pedonalizzato con sistemi di controllo per gli accessi ed è stato avviato un progetto di logistica urbana che obbligava i vettori a consegnare le merci alla società di gestione La Veloce. Un modello che, di fatto, decongestiona il traffico e diminuisce di polveri sottili. Anche il Logistic City Center di Vicenza è nato dall’intuizione di un gruppo di trasportatori di Confartigianato e, nonostante alcune difficoltà, svolge la propria attività ormai da oltre dieci anni”.

“Non si può, poi, non considerare poi che soluzioni di questi tipo, riducendo inquinamento, usura del manto stradale, congestione del traffico, di fatto portino le Amministrazioni ad aver minori costi sanitari, di manutenzione, di vigilanza sulle strade. Risparmio che può anche incidere nella tassazione locale o nei servizi offerti”,  aggiunge Bonomo.

Ora, terminato lo studio di fattibilità, alla luce anche dei risultati raggiunti, il prossimo obiettivo dei promotori sarà quello di costituire un organismo economico specifico con l’obiettivo di finanziare la realizzazione del Polo Ecologistico anche attraverso i fondi europei.

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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