Quotidiano |

Pedemontana: il ruggito dei comitati, il silenzio della politica

Di Marco Milioni Domenica 1 Maggio 2011 alle 16:40 | 0 commenti

ArticleImage

Che visione del territorio c'è dietro il progetto della Pedemontana? Si tratta di un'opera veramente aspettata da tutti i veneti? Risolverà davvero i problemi del traffico regionale o sarà l'ennesima opera buona solo per le tasche di pochi? Sono queste alla grossa le domande che si pongono i comitati che a vario titolo si sono messi in campo non tanto contro la Pedemontana, non tanto contro il tracciato quanto contro le modalità scelte dall'amministrazione regionale.

Venerdì 22 aprile passata sono stato chiamato infatti come relatore durante un dibattito pubblico a Montecchio Maggiore nel quale erano questi i temi all'ordine del giorno. Debbo essere onesto ed ammettere che mai mi sarei aspettato di trovare una sala civica alla Corte delle Filande quasi completamente piena.

Sono rimasto colpito dalla lucidità della analisi della professoressa Maria Rosa Vittadini (docente ed esperta di sistemi dei trasporti pubblici all'università di Venezia), la quale senza tanti giri di parole ha spiegato che la superstrada a pagamento Spresiano Montecchio solo sulla carta sarà un'opera in cui i privati rischieranno del loro, visto che nel caso di flussi di traffico sufficienti o insufficienti a coprire il project financing sarà comunque la regione a pagare più della metà dell'opera. Opera peraltro i cui obiettivi non sono stati preventivamente condivisi con la popolazione.

Dalla serata di venerdì fra l'altro è emerso un comportamento non particolarmente consono da parte della regione la quale sino a pochi giorni fa aveva negato a coloro che si oppongono ad una parte degli espropri, i documenti richiesti dai ricorrenti, ivi compreso l'importantissima convenzione economica tra il soggetto privato che realizzerà l'opera, la spagnola Sis, e la regione. C'è voluto l'intervento della magistratura amministrativa del Lazio la quale ha obbligato l'ente regionale ad aprire i cassetti.

Si tratta certamente di una vittoria per i comitati "anti esproprio" coordinati dall'architetto trissinese Max Follesa. La cosa però denota un vuoto siderale da parte della politica, specie sul versante delle opposizioni, le quali da mesi avrebbero dovuto mettere a disposizione dei cittadini quelle carte affinché la discussione assumesse una veste davvero pubblica, che in realtà non c'è stata.

In questo quadro non va dimenticata la situazione nella quale versa il Vicentino la cui parte pianeggiante è ormai per metà urbanizzata. Una situazione non più sostenibile che però lascia ciechi e sordi gli amministratori, a livello locale come a livello regionale. I quali hanno un unico dogma cementificare come se a queste condizioni la cementificazione fosse sinonimo di benessere e non di impoverimento. Cosa che in realtà è da decenni a causa di un governi del territorio ormai alla deriva.

Ma la cosa che più mi ha colpito venerdì sera è stato il coraggio e la competenza dei vari interventi cui ho assistito nel dopo dibattito. Tra questi mi ha colpito quello di Emanuele Vezzaro, portavoce della "Associazione No alla Centrale". Vezzaro è un volto conosciuto nell'Ovest Vicentino. E non ha esitato un attimo a metterci la faccia quando ha accostato la parola «mafia» a certi movimenti che si stanno notando attorno al progetto della Pedemontana. Le cronache di questi giorni infatti traboccano delle notizie del clan dei casalesi all'opera nel Vicentino e nel Veneto. Nessuno però tra i grandi giornali ha pensato di chiudere il cerchio e di accendere i fari sulle possibili liason tra grandi opere e capitali malavitosi. Come mai?

Legli gli approfondimenti

 

L'articolo di Marco Milioni è su VicenzaPiù Ovest-Alto Vicentino n. 212 in distribuzione e sacricabile in pdf


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network