Pedemontana, comitato alla Messa di Natale nel cantiere a Sarcedo
Domenica 23 Dicembre 2012 alle 18:25 | 0 commenti
Beati i Costruttori di Pace - Circa 150 persone stamane a Sarcedo (Vicenza) hanno sfidato il gelo e la nebbia per celebrare una Messa di Natale per "Madre Terra" presso la Torre di Santa Barbara, a ridosso del cantiere della Pedemontana Veneta. Organizzata da Beati i Costruttori di Pace, ha visto l'adesione di una ventina di Comitati a tutela del territorio, provenienti da diverse parti del Veneto.
Alla presenza anche di famiglie con bambini, fra tanti striscioni e bandiere della pace, nell'omelia della celebrazione don Albino Bizzotto si è chiesto se possa esistere il reato di delitto contro la Terra e ha ricordato come tutta la realtà , dal sasso alla coscienza più evoluta, siano in relazione fra loro e debba quindi esserci una responsabilità totale di ciascuno verso il Creato.
Alla fine tutti partecipanti hanno sottoscritto un appello rivolto alle comunità ecclesiali, agli amministratori locali, agli imprenditori: "Tra i poveri la nostra Madre Terra è il povero più devastato e oppresso. Siamo cresciuti pensando di esserne i proprietari e i padroni, abbiamo dimenticato di essere parte di essa; la nostra vita e quella dei figli che nasceranno dipendono dal suo stato di salute. Sappiamo che è in grande sofferenza; impiega un anno e mezzo a recuperare quello che le abbiamo sottratto durante un anno. Invece di riconoscerci legati a tutti gli esseri viventi siamo diventati la più grande minaccia contro il sistema di vita del Pianeta. Anche il territorio veneto risente del nostro atteggiamento di dominio: sempre meno terra per la produzione utile alla vita e sempre più terra occupata, a volte devastata, da cemento e asfalto con opere private e pubbliche. Spesso con le cosiddette ‘grandi opere' si scelgono le modalità più impattanti per il territorio e più pesanti per i costi. I figli e i nipoti pagheranno i debiti che vengono fatti oggi con il sistema del project financing".
Alle comunità ecclesiali l'appello ricorda il documento della Conferenza Episcopale del 12 settembre 2012 che afferma la necessità non solo dell'annuncio ma anche della "denuncia di ciò che viola la sacralità della vita e il dono della terra". Agli amministratori degli enti locali si ricorda come la crisi attuale non sia strutturale ma entropica e si chiede di non escludere ma di sollecitare la partecipazione diretta della popolazione per arrivare a scelte condivise: "non sarà la crescita quantitativa la via d'uscita, né le opere di urbanizzazione il serbatoio ininterrotto per le spese sociali". Infine, agli imprenditori, l'appello chiede di "orientarsi a quella saggezza umana che non vede solo nella resa economica il valore di un progetto o di un successo. Facciamo appello a loro in modo speciale, perché verifichino nei loro figli e nipoti la validità dell'eredità che intendono lasciare: non è sentimentalismo, non c'è niente di più concreto e di più storico infatti di un figlio".
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