PCd'I Veneto: fuga dell'elettorato ha chiaramente colpito la sinistra e Moretti
Lunedi 1 Giugno 2015 alle 15:11 | 0 commenti
Giorgio Langella, Partito Comunista d'Italia – Federazione del Veneto
Le elezioni per il Consiglio Regionale Veneto hanno visto la netta affermazione di Zaia e la sconfitta altrettanto netta della coalizione facente capo ad Alessandra Moretti. Ma bisogna evidenziare altri fatti che devono interessare e preoccupare. Il primo è il fortissimo, ulteriore calo di chi si è recato alle urne. Mai si era verificato un astensionismo come quello di ieri. Astensionismo che diventa ancora più grave se si considerano le schede bianche e nulle.Questa fuga dell'elettorato che, questa volta, ha chiaramente colpito la sinistra e chi si dice di sinistra o centrosinistra dimostra due cose. La prima è che, quando risultano praticamente indistinguibili le proposte dei maggiori schieramenti e se il governo (al quale fa riferimento la coalizione della Moretti) approva leggi e decreti che sono oggettivamente di destra, la rassegnazione e l'indifferenza degli elettori potenzialmente di quella parte tende ad aumentare e si dimostra in un rifiuto al voto che deve essere colto come un messaggio chiaro e inequivocabile. La seconda è che, quando la sinistra non governativa (esterna al PD) si divide e quando una parte decide comunque di entrare nella coalizione diretta dal PD, viene oggettivamente dato un segnale di profonda debolezza e di mancanza di prospettiva unitaria che sconcerta i possibili elettori. Se a questo si unisce una campagna elettorale affrettata condotta con mezzi scarsi e poca visibilità , si può capire come il risultato della lista “L'Altro Veneto. Ora possiamo!†(unica lista realmente di sinistra) sia negativo. Un risultato del tutto insufficiente che non può trovare giustificazioni di facciata e non può limitarsi a quelle sopra accennate, ma che deve essere analizzato e approfondito con la massima onestà intellettuale. I comunisti italiani intendono comunque proseguire il percorso iniziato pochi mesi prima delle elezioni. Un percorso unitario con forze politiche e sociali e singoli cittadini che non si vogliono rassegnare allo stato di cose presente. Quanto di buono (ed è tanto) siamo riusciti a costruire in questi pochi mesi faticosi e convulsi, a partire dal programma/progetto per una politica antiliberista e alternativa al pensiero unico trionfante, non può che essere confermato e sviluppato. Noi, comunisti italiani, vogliamo ribadire che è nostra precisa intenzione costruire un unico partito comunista più solido ed adeguato alle esigenze di una sinistra unita che possa essere protagonista della politica di cambiamento necessaria alla rinascita della nostra regione. Una sinistra che può e deve nascere dall'esperienza della lista “L'Altro Veneto. Ora possiamo!â€, con una politica che metta al primo posto gli interessi dei lavoratori, di chi si oppone alla devastazione del proprio territorio, di chi vuole sia ripristinato il diritto ad avere servizi pubblici gratuiti, di chi vuole sia rispettato l'articolo 11 ed attuata in pieno la Costituzione del 1948, di chi si oppone al TTIP e vuole sia cancellata dalla Costituzione la norma (contenuta nell'articolo 81) che ha introdotto il pareggio di bilancio.
Un ringraziamento particolare deve andare a Laura Di Lucia Coletti, ai candidati e a tutti i militanti e simpatizzanti che hanno volontariamente e con enormi sacrifici (economici e fisici) condotto una campagna elettorale molto difficile e non esente da una certa indifferenza da parte dei mass media. Indifferenza spesso confinante con una vera e propria censura. A loro ribadiamo la nostra volontà di proseguire il percorso unitario iniziato. Anche se gli obiettivi non sono stati raggiunti e neppure sfiorati, riteniamo che la vera sconfitta sarebbe ritenere chiusa un'esperienza che, per noi comunisti, ha un valore positivo e fondamentale.
Il progetto di quella società migliore che “L'Altro Veneto. Ora possiamo!†ha descritto nel suo programma va ben oltre un risultato elettorale negativo. La lotta unitaria inizia proprio adesso.
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