Giovanni Pavesi all'Amministrazione: "lavoreremo per una sanità più organizzata e distribuita sul territorio"
Martedi 19 Gennaio 2016 alle 19:45 | 0 commenti
Giovanni Pavesi nuovo direttore generale della Ulss6 si presenta all'Amministrazione, e in partcolare alla Quinta Commissione Consiliare Permanente Servizi alla Popolazione. Un lungo discorso, in cui traccia le prospettive di un piano di lavoro che ha tra le parole chiave la presenza sul territorio e le ricadute sociali della sanità , che vanno sostenute dall'Amministrazione.
"Un nuovo direttore tecnico per la Champions League della sanità vicentina e dell'Ulss 6, la più grande azienda della città ", è entusiasta Raffaele Colombara nel presentare Giovanni Pavesi. Un rapporto, che, sottolinea, "è estremamente importante, anche dal punto di vista economico, perché una parte rilevante del bilancio sul sociale è destinato all'Ulss".
Il quadro tracciato da Pavesi tocca temi noti, a partire dalla riforma sulla sanità , che continua a difendere con vigore. "Il panorama della sanità si sta riformando, e le competenze riguarderanno territori sempre più ampi, il territorio della Ulss 5 Ovest Vicentino confluirà nella stessa gestione del vicentino. Quello di Vicenza sarà un ospedale con una competenza territoriale più ampia, e starà a noi mettere in filiera le varie strutture distribuite sul territorio."
Il secondo grande tema è il territorio, a partire dall'organizzazione della medicina di gruppo. "Possiamo creare un bacino autosufficiente nel territorio, con la possibilità anche di ottimizzare le spese. Abbiamo da lavorare sul territorio, i medici di base devono trovare un'efficacia organizzativa, dobbiamo forse rinunciare all'idea del medico di famiglia, e pensare aorganizzazioni distribuite sul territorio, in cui l'accessibilità è migliorata grazie alla messa a sistema dei medici, con sistemi di medicina di gruppo che offra servizi centralizzati nella gestione ma distribuiti nel territorio, evitando il sovraffollamento degli ospedali."
Un ultima prospettiva, quella del rapporto con il sociale e le amministrazioni: "Dobbiamo potenziare la possibilità di riportare a casa e nella rete sociale una serie di casi che non hanno più un motivo sanitario per occupare un posto in ospedale. Servono ospedali di comunità per questi casi intermedi. Dobbiamo avere i feedback dal territorio, dalle amministrazioni, dalle associazioni impegnate sul sociale, perché la ulss come azienda non è in grado di monitorare il territorio in maniera capillare."
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