Patto di stabilità regionale, Dal Negro: una prima risposta ma occorre altro
Martedi 15 Novembre 2011 alle 15:24 | 0 commenti
AnciVeneto - Da tre anni l'Associazione dei Comuni Veneti sostiene l'idea di un patto di stabilità regionale, per ovviare ai limiti da rispettare a livello comunale. La situazione di ritrovarsi con risorse in cassa e non poterle spendere sa di danno e beffa nello stesso tempo; lo si ripete da troppo tempo ormai. Finalmente negli ultimi mesi la proposta del Patto regionale si è concretizzata, con la formula verticale: le municipalità virtuose possono decidere di sforare per un anno per effettuare i pagamenti in conto capitale, poi la Regione fa da cassa di compensazione.
Presidente Giorgio Dal Negro, l'Anciveneto può ritenersi soddisfatta?
Il patto di stabilità regionale, così come realizzato da Palazzo Balbi, è una prima risposta. Ma presenta ancora forti criticità .
Quali?
Una riguarda le modalità per accedere al peggioramento del saldo. Le norme statali prevedevano che fosse fatto entro il 15 settembre, ma la maggior parte delle municipalità venete attendevano un decreto o una delibera regionale che le formalizzasse e le rendesse applicabili nel nostro territorio. In questo modo soltanto 97 municipalità hanno fatto domanda e una settantina sono state premiate, mentre tutte le altre sono rimaste a secco. Non possiamo accettare una situazione del genere, perché, come ho ribadito più volte, tutti i comuni hanno diritto di accedere a questo patto. Senza dimenticare i regolamenti per definire la distribuzione dei fondi: per esempio, le somme devono essere elargite proporzionalmente al numero di abitanti del comune richiedente? O con una somma fissa, uguale per tutti, e il resto suddivisa?
Si vede che come Anci regionale non eravate stati ascoltati.
La questione non è mai stata trattata nelle sedi competenti: La legge parla di Consiglio delle Autonomie oppure di accordi specifici tra Regione, Anci e Upi. Invece l'assessore regionale agli Enti locali Roberto Ciambetti ne aveva parlato nella Conferenza Permanente Regioni - Autonomie locali; ma qui Comuni e Province sono in minoranza e non è certo la sede adatta. E poi bisognerebbe tornare sulla quantità di fondi messa a disposizione...
Cioé?
La cifra di 40 milioni è poco consistente. Le nostre necessità ammontano ad almeno 150 milioni e la Regione Veneto aveva comunque risorse per 70. Visto il saldo positivo, poteva essere più coraggiosa. Strano che una persona accorta come l'assessore Ciambetti non ci abbia pensato.
Adesso Anciveneto cosa farà ?
Quanto abbiamo comunicato in precedenza: un ricorso al Tar coordinato dai nostri tecnici, la richiesta di incontro con Regione e Urpv per firmare il documento da noi elaborato sul patto di stabilità , il ritiro della delegazione di sindaci dalla Conferenza Permanente Regione - Autonomie locali.
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