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Patto di stabilità, Ciambetti: nessun vincolo deve esistere per sicurezza territorio

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 5 Agosto 2014 alle 14:48 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Non si può annegare per il Patto di stabilità”: l’assessore veneto al bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti, a margine dei lavori della Conferenza delle Regioni a Roma,  dà pienamente ragione al presidente Luca Zaia che ha chiesto di escludere dal Patto di stabilità le spese sostenute per la messa in sicurezza del suolo e per la salvaguardia dal rischio idrogeologico.

“Zaia ha ragione – spiega Ciambetti –, avere i soldi e non poterli spendere è una follia, a maggior ragione se muoiono delle persone. Stando ai dati Bankitalia, la Pubblica amministrazione italiana spende complessivamente in Veneto il 15,21 per cento in meno della media nazionale e siamo la Regione dove lo Stato spende meno in assoluto. A causa del tetto obiettivo di spesa del Patto di Stabilità, fissato dal governo e votato dal Parlamento, la Regione del Veneto può spendere per cittadino solo 312 euro. Se riuscissimo a escludere dal Patto di Stabilità le somme per la sicurezza ambientale e la mitigazione dei rischi idrogeologici e magari, come suggerisce il presidente Zaia, garantire corsie preferenziali a chi ha lavori immediatamente cantierabili, nel volgere di pochi anni potremmo dare inizio a una svolta epocale. Anche solo assicurando al Veneto un tetto di Patto pari alla media nazionale, potremmo da subito mettere in circuito 760 milioni di euro che abbiamo bloccati”.

“Ho ritrovato la mia prima dichiarazione in cui chiedo da assessore regionale al bilancio la revisione del Patto di stabilità – ricorda Ciambetti, che ben conosce anche dal punto di vista professionale i temi della Protezione civile –: era il 5 luglio del 2010 e da allora ho sempre sollevato il problema della necessità di una svolta anche finanziaria per  mitigare i rischi ambientali in tutte le sedi. Ho scritto al presidente della Repubblica, ho informato i primi ministri e i ministri dell’economia, ho scritto anche ai Commissari per la spending review. Ho sempre sostenuto con tutti la necessità di togliere dal Patto di Stabilità le spese sostenute per la messa in sicurezza ambientale: in una Regione che è contribuente netta sia dello Stato che dell’Unione Europea, è troppo chiedere un tetto di spesa medio pari a quello delle altre Regioni per interventi che mitighino i rischi idrogeologici?”


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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