Opinioni | Categorie: Politica

Pat, il piano soffocato dal piano

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 23 Ottobre 2009 alle 17:54 | 0 commenti

Il nuovo piano di assetto del territorio rischia di essere stravolto dalla deregulation del piano casa. Un'occasione persa

 

riceviamo e pubblichiamo

 

Il Piano CasaSi chiama piano casa ma per vero del piano cioè di una guida pel futuro nemmeno l'ombra. Anzi. E' piuttosto un piano fai da te, aumenti, aggiungi, demolisci, ricostruisci più in grande ma fuori dagli schemi predefiniti, dribblando perfino le odiate burocrazie. Una cuccagna questo piano, dopo i capestri e le trappole di sofisticati artifici spacciati per strumenti di utilità generale. Per la verità dei vecchi arnesi da tempo non se ne faceva più gran uso e anzi lasciati in disparte gli si andava tranquillamente contro: tutto in nome della riqualificazione dell'ambiente ma dopo averlo ulteriormente calpestato. Questo piano no, scaturito come Minerva dalla testa di Giove è una deregulation in piena regola, una vera rivoluzione. 

Solo che di fronte alla liberalizzazione si moltiplicano gli sforzi per iniziative volte a costruire gigantesche strategie per il futuro. Con tutto predisposto: prendiamo il nuovo disegno di assetto urbanistico del capoluogo vicentino. Qui il polo dei trasporti, là quello sociale, più in là quello sportivo, dall'altra parte le scuole, al centro il polo culturale; e poi la ferrovia, le strade e tutte le altre infrastrutture. Una programmazione decisamente assorbente e incondizionata. Sono individuate con linee esatte le direttrici di sviluppo, i perimetri delle zone di intervento, recepiti gli accordi di investitori privati. Non manca proprio nulla.
Ma cos'ha a che fare tutto questo con il più fresco piano casa che rimette nelle mani dei singoli ogni iniziativa, in contrasto proprio con quelle scelte pubbliche? Per non dire poi che il territorio già saturo di interventi non offre più spazi se non a costi elevatissimi per iniziative di riordino. Sforzo di Sisifo. Perché volendo archiviare strumenti considerati superati, pur dopo aver adottato nuovi linguaggi, si perpetua la linea di tendenza del vituperato piano regolatore. Nuove forme di fare urbanistica? Macchè si ripetono schemi e procedure che si era inteso superare. Sono questi i nodi del PAT che nato già vecchio viene ora reso inefficace e perfino ridicolizzato dal piano casa.
Perché dunque tanto palco (a caro prezzo) per uno strumento inutile in partenza? Semmai era questa, del piano casa, l'occasione per ripensare con coraggio un modo nuovo di fare urbanistica. Non più legato a concezioni metafisiche con le gerarchie del centro periferia e campagna, dei vuoti e dei pieni che condizionano la progettualità e la libera iniziativa. Disegnare secondo i vecchi metodi la città del futuro prevedendo giganteschi interventi sia pubblici che privati di sicuro insostenibili equivale ad esprimere un desiderio guardando le stelle cadenti. Meglio invece dettare alcune regole semplici, semplici e chiare per tutti e dedicare invece energie e risorse pubbliche a migliorare di volta in volta un settore, un quartiere, un'infrastruttura.

 

Giovanni Bertacche

Leggi tutti gli articoli su: pat, Piano casa, deregulation

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network