Pat Caldogno, Toniolo: "Centro equestre occasione di sviluppo"
Giovedi 20 Dicembre 2012 alle 18:15 | 0 commenti
Costantino Toniolo, consigliere regionale PdL - "L'ordinanza del TAR sul PAT di Caldogno, copianificato con Provincia e Regione, non è discutibile, lo conferma l'ordinanza del Consiglio di Stato, e la Presidente della sezione vicentina di Italia Nostra farebbe bene a evitare di raccontare favole ai cittadini rispetto a iniziative di programmazione territoriale fatte per dare sviluppo al nostro territorio e alla sua economia così fortemente depressi dalla crisi!".
Lo afferma il consigliere regionale Costantino Toniolo, presidente della commissione bilancio di Palazzo Ferro Fini dopo aver appreso dell'ordinanza n. 8245/2012 del 19 dicembre depositata dal Consiglio di Stato che respinge il ricorso di Italia Nostra contro la decisione del Tribunale amministrativo Regionale che di fatto ha decretato la regolarità del PAT di Caldogno (il piano attuativo territoriale, strumento indispensabile di programmazione del territorio).
"Il PAT di Caldogno è stato pensato e disegnato al fine di offrire un impulso per lo sviluppo del territorio senza però creare danni ambientali e paesaggistici". E prosegue Toniolo: "Mi sono stupito già a suo tempo dell'intervento a gamba tesa di Italia Nostra in questa vicenda!".
"L'impressione però è che sia l'intervento di persone avverse politicamente all'amministrazione calidonense e al sottoscritto che si nascondono dietro le sembianze di un ente/associazione che dovrebbe essere al di sopra delle parti e intervenire nel merito delle questioni"
"Che cosa dovremmo fare a Caldogno secondo la Presidente vicentina di Italia Nostra? vivere tutti di agricoltura come 100 anni fa? un'agricoltura che occuperebbe comunque pochissime persone grazie alle innovazioni tecnologiche del '900!"
"Caldogno rischia di diventare un quartiere dormitorio di Vicenza. Inoltre al confine con il territorio comunale è sorta una base militare che comporta un aumento di traffico sull'intera rete stradale e una domanda di servizi pubblici maggiore di quella attuale", prosegue Toniolo.
"E' ovvio che un buon amministratore queste cose deve affrontarle e soprattutto governarle al meglio per raggiungere "il bene comune", che in questo caso significa mediare tra esigenze di antropizzazione e ambiente!"
"Secondo gli intenti di questi signori invece bisognerebbe "mummificare" tutto, per conservare! Ma mummificare", afferma Toniolo, "significa uccidere, e con la crisi che c'è in atto direi che non sia proprio il caso di lasciare tutto così com'è!"
"Semmai bisogna realizzare nuove opportunità di sviluppo compatibili con l'ambiente. E la costruzione del centro equestre va in questa direzione".Â
"Sottolineo che si tratta di un centro equestre non di un insediamento per l'industria pesante".
"Alla fine mi permetto di chiedere una cosa alla Presidete Peruffo: cosa avrebbe detto se fosse vissuta nel 1600 quando i Veneziani deviarono il corso del fiume Astico per evitare le brentane e le alluvioni in città a Vicenza nella zona dell'Isola (attuale ponte degli Angeli)? Si rende conto la Presidente che tutto l'ambiente che ci circonda non ha nulla di naturale, ma è continuamente governato e mantenuto dall'uomo?"
E conclude Toniolo: "Ora bando alle ciance: c'è bisogno anche dei bacini di laminazione e rimbocchiamoci le maniche: c'è tanto lavoro amministrativo e operativo da fare!"
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