Partito a Roma il corteo anche con i lavoratori della Fiom Cgil Vicenza
Sabato 16 Ottobre 2010 alle 13:58 | 0 commenti
Sono 10 i pullman partiti da Vicenza, e non sono bastati per contenere la voglia degli operai di riaffermare i diritti del contratto nazionale dei metalmeccanici. Molte le persone che avevano sperato di salire sui mezzi ma sono dovute rimanere a terra, nessuno ha rinunciato. Una trentina ha scelto di raggiungere la capitale in treno. L'arrivo all'Eur è stato ordinato, l'organizzazione è perfetta, il segretario provinciale si premura che nessuno rimanga nell'autogrill di Arezzo per la breve sosta.
Ma l'atmosfera non è quella della scampagnata, i problemi sono tanti e l'arrivo a Roma è stato preceduto da 20 giorni di assemblee per capire l'effettiva volontà dei lavoratori riguardo al contratto nazionale e alle eccezioni che l'effetto Marchionne rischia, da lunedì, di estendere a tutti nei territori. La risposta è stata: uniti contro la crisi.
L'altro problema è quello dei centri sociali, il loro arrivo nel corteo. Governo e media hanno alzato la tensione facendo capire che si temono scontri. Ma la situazione è tranquilla qui, ora, dalla Piramide Cestia, dove gli oltre 500 vicentini sono arrivati con la metropolitana per incamminarsi verso piazzale dei Partigiani, da dove prenderà il via il corteo. Lo spiega lo stesso segretario provinciale della Fiom di Vicenza: "Siamo preparati a garantire un corteo pacifico e non violento - dice Giampaolo Zanni - Ci sono due cortei, uno solo di lavoratori, quello che parte da piazzale dei Partigiani. L'altro, quello di piazza della Repubblica, avrà in coda i movimenti ". Insiste molto su questo Zanni: "Basta la protesta pacifica, dopo le centinaia di assemblee nelle aziende il consenso è globale. I lavoratori devono poter decidere sugli accordi che li riguardano, e noi non abbiamo intenzione di attrarre visibilità con atti che non siano civili".
Zanni e tutta la Fiom rivolgono un appello a tutte le forze politiche. "Non c'è abbastanza attenzione ai problemi del lavoro, specie per i dipendenti - dice il segretario provinciale Fiom - e la cosa è trasversale. Comunque c'è bisogno di tenere aperto il dialogo coi partiti, con tutti quelli che vogliono ascoltare il mondo del lavoro".
E dopo il corteo? Le aspettative ci sono, ma c'è anche la coscienza di aver solo iniziato un lungo cammino. "Siamo partiti dalle realtà locali e sulle conseguenze dopo l'accordo di Pomigliano - conclude Zanni - dopo la manifestazione si tornerà nei territori perché da lunedì le aziende potrebbero chiedere le deroghe nei territori. Si vedrà ".
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