Parolin: no alle borsette di plastica, era ora!
Venerdi 31 Dicembre 2010 alle 11:35 | 1 commenti
Riceviamo da Luciano Parolin (Pd) e pubblichiamo.
Gentile Direttore, finalmente, dopo anni di rinvio, è stato approvato il decreto che mette al bando, le borsette di plastica utilizzate per la spesa e per i rifiuti. Molti supermercati, anticipando i tempi, hanno tolto dai propri punti vendita i sacchetti in plastica, fornendone di nuovi, biodegradabili, utilizzabili per la raccolta differenziata dei rifiuti organici che hanno la proprietà di diventare compost, cioè un terriccio utile per il giardinaggio di casa nostra.
L'utilizzo del composter, fornito da Aim, permette la riduzione della tassa per l'igiene ambientale del 20%
Ogni anno finiscono in discarica, nei fiumi, per strada, oltre 300 mila tonnellate di plastica, per smaltire questi materiali si immettono nell'aria 200 mila tonnellate di CO2, si consumano 430 mila tonnellate di petrolio, pari alla circolazione di 160 mila auto, per 30 mila Km/anno. In vista del 1 gennaio 2011, la grande distribuzione si sta attrezzando, con buste e bustoni di bioplastica ricavata dal mais e smaltibile come rifiuto organico, speriamo che il tutto sia a disposizione dei clienti. Le alternative al sacchetto di plastica sono diverse, in primo luogo gli shopper fatti con una pellicola biodegradabile che si ricava dall'olio di girasole, dalla patata, dagli scarti di pomodoro, poi le borse di carta, molto usate negli States, infine quelle più durevoli in cotone e lino che dovremmo sempre avere a portata di mano. La scelta, per una riduzione dell'inquinamento, dipende dalla coscienza ecologica di ciascuno di noi, che comunque deve diventare più virtuoso "dando una mano all'ambiente" promuovendo la raccolta differenziata e riducendo il volume degli imballaggi. I produttori di materiali di plastica mugugnano e accampano tutte le scuse per resistere all'introduzione della legge, ma i cittadini sono sempre più sensibili alla tutela dell'ambiente e sono disponibili a fare dei gesti quotidiani per il risparmio energetico e la salvezza dell'ambiente. Per convincere gli altri dobbiamo essere noi i primi a dare l'esempio, per la protezione dell'ambiente e l'aumento della raccolta differenziata che vede Vicenza ferma da anni.
Luciano Parolin
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- shopper biodegradabili: risorse "alimentari" spostate verso la produzione di un bene usa e getta. Bisognerebbe poi capire quanta chimica si usa per produrre tale materiale
- borse di carta: sono fatte anche di cellulosa. La cellulosa va' tenuta in sieme con le colle, il colore si da con i coloranti, tutte cose non presenti in natura. La borsa di carta si degrada e rilascia nell'ambiente anche cellulosa. Dove finiscono colle, essicanti e coloranti? E poi, visto che negli Stati Uniti l'utilizzo è diffuso significa che non è dannoso?!
Le borse di plastica non si degradano, sono inquinanti per gli occhi. La colpa, però, non è delle borse, ma dei maleducati (ed è un eufemismo) che le lasciano in mare, in strada, ecc. Per riciclare una borsa in plastica non si aggiunge nessuna materiale, nessuna collante e si ottiene un materiale perfettamente idoneo alla produzione di un'altra borsa di plastica.
Invece di ripetere frasi fatte, sarebbe meglio diffondere un po' di cultura e di educazione!!