Parolin e la sua analisi del Partito Democratico
Mercoledi 26 Giugno 2013 alle 15:17 | 0 commenti
Luciano Parolin lista Dal Lago - Dopo oltre un lustro dalla sua formazione, il PD è ancora alla ricerca di un'identità ! Finite le ideologie non resta più niente su cui discutere. Un fallimento così rapido, non si riscontra da nessuna parte, la chiesa con i suoi principi Cristiano Sociali, è in piedi da 2000 anni. Quando mi sono iscritto al PD, pensavo nascesse un partito del lavoro, un Labour Party, invece niente è nato un Comitato elettorale.
Probabilmente i dirigenti del PD non avendo mai lavorato in vita loro, erano e restano funzionari, incapaci di fornire indicazioni ideali e programmatiche sul LAVORO che è l'articolo 1 della Costituzione Italiana. Mala tempora currunt!
Da anni la compagine Pidina, non produce nulla, non ha uomini, non ha leader, se ne trova uno vedi Letta, comincia la battaglia dell'armata Brancaleone, tutti contro tutto, nel mentre il paese soffre e si trova col 50 % degli elettori e milioni di disoccupati, troppo poco, cari compagni!
Dove invece si trova l' unità a sinistra sono i Gay pride, tutti insieme, festosamente in ammucchiata,   sotto le più diverse bandiere, ma nessun tricolore, molto triste per un paese giovane, con tanta gloriosa storia. Dopo comincia la litania: apertura di sportelli, sagre romagnole con l'aggiunta di qualche notizia sul Congresso del PCI pardon PD che si svolgerà quanto prima, ma non si sa quando. Intanto il Paese attende un Governo, solido e solidale con i suoi cittadini, che faccia funzionare le aziende e dia una spinta alla genialità Italiana. Ma di questo i nostri giovani turchi, non parlano, nemmeno Colaninno.
Da 5 anni si parla di Primarie, primarie e ancora primarie e infine Ecce Homo, abbiamo il congresso, con i Bindiani, Franceschiniani, Dalemiani, le Fondazioni cassaforte del Partito che non smettono mai di mungere soldi.agli Italiani.
Fassino cerca una banca; Fassina farfuglia, con tono sottomesso, arriva il Speranza, la Paola Concia s'è dileguata con pensione, Matteo Renzi vuol vederci chiaro prima di essere imbrogliato dai suoi stessi compagni di merenda. Il D'Alema manovra sotto terra, Anna Finocchiaro invece pure. A Vicenza non va meglio, una giunta con scarsa presenza del PD che non ha mai proposto nulla, la Moretti smarrita nel trasatlantico ha perso la corsa, Crimì si arrangia per conto proprio (mai aveva visto uno stipendio così); Ginato non vuol dimettersi, la Filippin invece pure, ma allarga i partecipanti, sempre gli stessi con 4/5 incarichi a testa, come al Monopoli. Il Sindaco Variati, per non essere di meno, porta la Giunta al soggiorno obbligato (pardon Week end) tutto a spese del contribuente Berico. Buon Natale compagni!
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