Parlamento boccia referendum su Statuto speciale in Veneto, Busato: reagiamo con forza allo schiavismo italianista
Venerdi 12 Dicembre 2014 alle 16:32 | 0 commenti
Gianluca Busato, Segretario di Veneto Sì, già organizzatore del referendum on-line sull'indipendenza del Veneto commenta il mancato via libera del parlamento sul referendum per lo Statuto speciale in Veneto
Il parlamento italiano ha stroncato la possibilità anche solo di pensare alla possibilità dell’autonomia del Veneto a statuto speciale. È stato infatti abortito e stroncato ancora prima di nascere il progetto del Veneto a Statuto speciale.
Non sarà più possibile inseguire i sogni dei politicanti dei partiti in Veneto di una reale autonomia che consenta di competere con le regioni limitrofe su un piano di pari opportunità . La commissione Affari costituzionali della Camera, nel corso dell’esame al disegno di legge sulla riforma del bicameralismo e del Titolo V, ha bocciato un emendamento della Lega che autorizzava le regioni a statuto ordinario ad «avviare procedure di consultazione degli elettori, secondo modalità e termini previsti dai rispettivi statuti, per il riconoscimento della condizione di specialità , allegando al quesito referendario un progetto di revisione costituzionale». Anche la deputata del Pd Simonetta Rubinato ha ritirato una sua proposta analoga. Tutte le bugie pubblicate sui giornali nel corso di questi mesi e anni ora sono state finalmente smascherate: l’autonomia del Veneto è un’utopia. Oggi il parlamento italiano ha posto la parola fine al ruolo storico della lega nord, che è diventata un oggetto politicamente inutile e dispersivo. Quella roba lì non serve più a nulla a noi veneti. La secca dell’ordinaria amministrazione in cui si è confinata la balena verde, in un’era di cambiamenti e riforme necessarie è solo una perdita di tempo.
Noi lo diciamo dal 2006, da quando è possibile legalmente portare avanti il progetto di indipendenza del Veneto, grazie alla depenalizzazione della precedente legge fascista che prevedeva l’ergastolo per chi commetteva un antistorico reato d’opinione. E anche prima, negli anni ’90, per questo subendo inchieste e dossier.
Ora è un fatto politico, ciò che la logica dimostrava da sempre. Il parassita, il ladro, il furfante che vive nel malaffare grazie al furto delle risorse e del frutto del lavoro dei veneti non potrà mai concedere la libertà ai sudditi derubati. Anzi, è tanto arrogante e sicuro di sé da tenere anche corto il guinzaglio, non si sa mai che al veneto sciocco lavoratore che lo mantiene a sbafo vengano strane idee assaporando l’aria di maggiore libertà d’azione.
Questo ladro, questo parassita incapace e arrogante si chiama parlamento italiano e tutto il sistema di potere criminale che oggi pensa che uno stato artificiale di 60 milioni di abitanti possa reggersi sfruttando e mangiando sulle spalle di 18 milioni di sudditi che creano redditi. È la divisione prezzoliniana dell’Italia tra furbi e fessi, che trova la propria massima espressione proprio nel Veneto, dove gli imprenditori e il Popolo delle partite IVA arriva a suicidarsi dalla disperazione per ragioni economiche assumendosi responsabilità che non sono sue, ma dei lestofanti che ogni giorno mangiano pastasciutte a spese sue senza chiedere il permesso.
Oggi è chiaro che è stato squarciato il velo ipocrita delle falsità : l’unica strada per la libertà si chiama indipendenza del Veneto. E l’unico strumento politico per attuarla si chiama Veneto Sì, grazie al sostegno di Plebiscito.eu.
Per questo martedì prossimo daremo il via alla liberazione fiscale dal mostro oppressore e arrogante, partecipando all’operazione “Matteo Evangelistaâ€, con la MESSA IN MORA di EQUITALIA e dell’AGENZIA DELLE ENTRATE.
L’appuntamento è per martedì 16 dicembre alle ore 10 davanti agli uffici di Equitalia in via Longhin 115 a Padova.
L’ora della riscossa dei veneti è scoccata. Nessuno e niente potrà più fermarci. La libertà è un fiume in piena che scorre finalmente verso il proprio destino, che si chiama indipendenza della Repubblica Veneta.
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