Parco Querini, Romana Caoduro di Civiltà del Verde: "Cicero offende la nostra associazione"
Venerdi 17 Agosto 2018 alle 18:15 | 0 commenti
Come altri cittadini – scrive Romana Caoduro, presidente dell'associazione - anche noi di Civiltà del Verde abbiamo potuto leggere, nel Giornale di Vicenza del 13 agosto scorso la risposta dell’assessore Cicero alla lettera della signora Tescari relativa all’evolversi del cosiddetto “Progetto di recupero e rifunzionalizzazione delle serre di Parco Queriniâ€. A dire il vero, ci siamo espressi più volte sull’argomento e non vogliamo tornare a farlo per il solo gusto di replica, ma le affermazioni dell’Assessore richiedono qualche precisazione per correttezza di informazione nei confronti dei cittadini.
Partiamo dalla frase di chiusura della lettera dell'Assessore: “Cui prodest allarmare la cittadinanza e promuovere improbabili raccolte firme su un problema che non esiste?â€.
Crediamo purtroppo che l’assessore Cicero confonda l’attività di informazione ai cittadini con quella di procurato allarme, offendendo in questo modo la nostra associazione e il suo operato (che consiste nel difendere il patrimonio culturale e promuovere la cultura del verde e del paesaggio in tutte le sue forme) e, soprattutto, mancando di rispetto a tutti i cittadini che hanno firmato la petizione lanciata per salvare il Parco Querini da inutili, costosi e "improbabili" progetti di cosiddetto “restauroâ€.
Civiltà del Verde, con Italia Nostra, in questi mesi si è fatta carico di svolgere l’essenziale compito informativo sul progetto che, in condizioni diverse, sarebbe invece spettato all’Amministrazione comunale (Variati). Amministrazione la quale, contrariamente a quanto ci si dovrebbe aspettare, con sorda determinazione rispetto alle nostre numerose segnalazioni e denunce, procedeva come un panzer a colpi di progetti che, come abbiamo spiegato in ogni sede possibile, stravolgevano il senso del concetto di restauro di un parco storico il cui valore – vogliamo ricordare – seppure costituito da materia diversa, non è inferiore a quello di uno dei più bei palazzi di cui si fregia il nostro centro storico, sito UNESCO.
Alle poche ma necessarie precisazioni (rimandiamo gli approfondimenti al nostro blog) aggiungiamo anche qualche domanda.
In quale circostanza i cittadini di Vicenza sono stati informati dal Comune (compresa ll’Amministrazione in carica), che il progetto in corso di realizzazione non è lo stesso che è servito per ottenere i finanziamenti citati dall'assessore Cicero? Perchè è stato stralciato il progetto preliminare?
I cittadini hanno votato per il progetto del Bilancio Partecipativo 2016 "Facciamo rifiorire le serre di Parco Querini" (690 firme - 2° classificato) sapendo che si sarebbe restaurata una parte delle serre, il cui progetto complessivo nasceva per restituire al Parco il suo prestigioso manufatto , un documento sofisticato e unico a Vicenza.
E ancora: in quale circostanza i cittadini sono stati informati dal Comune (compresa ll’Amministrazione in carica) che il progetto preliminare 2013 "Restauro e rifunzionalizzazione delle serre di Parco Querini", (donato al Comune dalla nostra Associazione) che, per le caratteristiche di rispetto del bene, è servito per ottenere il finanziamento del Bando Periferie, è stato invece stravolto, con modalità assolutamente incomprensibili e tecnicamente non giustificate, e che ora, il nuovo progetto, così come elaborato, non solo non rispetta la fragilità e storicità del Parco e delle sue serre, ma ha anche dei costi ben superiori a quelli inizialmente preventivati, tanto da lasciare una buona parte inconclusa?
Ci colpisce che, di fronte alle nostre circostanziate critiche e denunce, riguardo al progetto elaborato, senza nessuna sensibilità per il luogo (per soluzioni formali, materiali e spazi occupati potrebbe stare in un luogo qualunque), l’assessore Cicero risponda che la procedura è già in stato avanzato e non è possibile fare nulla per rivederla.
Chiediamo a questa Amministrazione il coraggio di dare le risposte che la precedente si è sempre rifiutata di dare.
A quei 1300 cittadini ben informati sul progetto anche grazie alla nostra infaticabile attività di informazione i quali hanno firmato la petizione presentata all’assessore Cicero e da lui classificata in modo irrispettoso come “improbabile raccolta firmeâ€, preoccupa non poco l’esito di questo progetto.
A loro e a tutti preme sapere:
a) quale sia la ragione stessa del progetto in via di realizzazione e quale
la sua effettiva finalità ;
b) quali condizioni vengono poste dall’Amministrazione comunale e da tutti gli Enti preposti alla salvaguardia di un Bene monumentale per ottemperare all’obbligo della tutela del patrimonio storico rappresentato dal Parco stesso;
c) perchè nessuna Amministrazione ha sentito la necessità /obbligo di convocare un tavolo di confronto per dare risposte alle perplessità e ai dubbi dei cittadini rispetto alla salvaguardia e alla conservazione del Bene in oggetto.
Tre domande semplici ma molto importanti, dal nostro punto di vista, per capire come la Giunta comunale intenda ora orientarsi.
Per ragioni di brevità ci limitiamo a ricordare all’assessore Cicero che il Bando delle Periferie, fortemente voluto dal governo Renzi come forma di captatio benevolentiae, da noi criticato in epoca del tutto non sospetta (si veda la conferenza stampa di Civiltà del Verde dell'11 marzo 2017 e i successivi atti collegati) non solo è stato posto sotto la lente dell’attuale governo e da questo bloccato per dar seguito alla denuncia della Regione Veneto sulla incostituzionabilità della legge, ma anche finanzia progetti che, a rigore, non dovrebbero in alcun modo rientrare nell’elenco dei finanziabili. E’ il caso di quello per il Parco Querini, contesto urbano che certo non può dirsi area periferica soggetta a degrado e a forte rischio di marginalità .
Dunque, a questo punto, siamo noi a chiedere all’assessore Cicero: cui prodest portare avanti, un progetto simile? E’ proprio sicuro l’assessore che così facendo si stia operando, come richiede la legge, in nome del pubblico interesse, cosa sempre da garantire in caso di realizzazione di un’opera pubblica?
Da parte nostra garantiamo che l’impegno su questo fronte non verrà mai meno, anche e soprattutto in ragione di quel principio etico che sempre accompagna il nostro agire.
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