Parco della Pace, Gian Luca Deghenghi (MISV): "più che un regalo di Variati a Vicenza sarà un risarcimento danni"
Mercoledi 4 Ottobre 2017 alle 17:26 | 0 commenti
Il Movimento Italia Sociale di Vicenza affida ad una nota ufficiale il proprio dissenso rispetto ai toni trionfalistici con i quali il sindaco Achille Variati ha commentato l'approvazione da parte della giunta comunale del progetto definitivo per la realizzazione del parco della Pace ieri 3 ottobre: "Il sindaco, sfoderando grande ottimismo riguardo ai costi e ai tempi dell'operazione, lo rivendica addirittura come un vero e proprio "lascito" alla città , testimonianza e suggello della sua buona amministrazione."Â
"Ci permettiamo, a questo proposito, una considerazione - continua la nota - in contrasto con i toni trionfalistici di Variati. Esiste, infatti, il rischio concreto che il nuovo "giardino delle meraviglie", se mai lo vedremo, faccia la fine di molte aree verdi cittadine, divenute negli ultimi anni dominio di bande di immigrati e delinquenti. In questo caso, pensando a Campo Marzo o ai Giardini Salvi, veri e propri ricettacoli di degrado ed illegalità , ed a molte aree verdi sparse nei quartieri, vandalizzate ed occupate da sbandati o da bivacchi fissi di oziosi migranti e clandestini, l'estensione del nuovo Parco della Pace sarebbe appena sufficiente a bilanciare quella del verde pubblico usurpato ai cittadini a causa dell'insipienza di Variati e della sua giunta."
"Da questo punto di vista, il Parco della Pace, più che un grande regalo alla città , dovrebbe essere considerato una sorta di parziale risarcimento danni. Sempre che non si verifichi l'eventualità che il futuro nuovo polmone verde cittadino diventi l'ennesima zona franca per portatori di degrado e criminalità . In quel caso - conclude polemicamente la nota - potremmo effettivamente concordare sulla valenza simbolica del parco della Pace quale esempio dell'amministrazione Variati e, per dirla con l'assessore progettazione e sostenibilità urbana Antonio Marco Dalla Pozza, "compimento della sua visione della Vicenza del 2030"."
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