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Par Condicio, Ciambetti: di overdose di renzismo muore la democrazia

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 29 Maggio 2016 alle 16:23 | 0 commenti

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Riceviamo da Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, e pubblichiamo

La legge della Par Condicio impone a tutte le amministrazioni pubbliche nel periodo di campagna elettorale di limitare la comunicazione istituzionale all’indispensabile e in una forma strettamente impersonale. La logica di questa norma mira a garantire “la condizione di parità tra soggetti del mondo politico nell’accesso ai mezzi di comunicazione di massa per propagandare le proprie idee”. Le norme vigenti, leggiamo nel sito dell’Agcom, l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni,  “individuano nella tutela del pluralismo uno dei compiti principali dell'Autorità nel settore radiotelevisivo”.

Parità tra le forze politiche e difesa del pluralismo: principi sacrosanti, ma sono rispettati?

Il Capo del governo e i ministri nonché le forze di maggioranza, stando agli stessi dati Agcom, sembrano essere immuni dalle  restrizioni della Par Condicio e per quanto riguarda  il pluralismo c’è da avere non pochi dubbi: nella settimana tra il 9 e il 15 maggio come tempo notizia, la Rai ha assegnato al Pd il 16,60% dei propri telegiornali contro il 4,51% di Forza Italia, il 2,66 % della Lega, il 4,49% di Sel e l’1,71 % di Ncd Udc. Non deve sorprendere il 20,53 % dato al Movimento 5 Stelle: i pentastellaiti sono il terzo gruppo politico alle ultime elezioni con oltre un quarto dei voti raccolti e dunque, in proporzione al loro peso, per quanto trattati ben meglio di altre forze,  avrebbero diritto in linea teorica ancora a maggiore copertura.
Se sommiamo lo spazio notizia dato dalla Rai al Presidente del Consiglio, 14,15%, e quello assegnato al Governo in senso lato, 16,72, vedremo  che la rete pubblica ha garantito il 49,18 % di copertura  alla maggioranza e al suo leader lasciando le briciole agli altri.  Esempio di pluralismo o deriva antidemocratica?
Il dato colpisce e non è diverso da quanto si registra in altre emittenti: La 7 garantisce a Pd – Udc Ncd , Primo ministro e governo il 46,31 %di spazio nei suoi telegiornali; Ski Tg24 dà un tempo notizia che è di poco inferiore a quello Rai, 49,04, a governo, Pd e Udc-Ncd e colpisce vedere che al solo Matteo Renzi è dedicato più tempo che a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia messi assieme. Queste tre forze su Ski spuntano il 6,94% di spazio nei Tg contro il 9, 88% dato al solo Matteo Renzi. Il tempo parola, cioè la viva voce del personaggio politico, spuntato  da Renzi in Rai (6,61%) è superiore a quello assegnato ad un partito come la Lega (5,83%), o a Forza Italia (4,29). Anche Mediaset sembra pagate una sudditanza al Primo ministro e alla sua maggioranza: il tempo notizia di Renzi, 11,46 %, surclassa quello dato a Forza Italia, 7,61, per non parlare della Lega, 2,59. Potremmo continuare oltre ma mi limito a sottolineare che sto parlando esclusivamente del dato relativo ai Tg: se a questi assommassimo le comparsate in questo o quel dibattito, in questo o quel salotto televisivo, tra una marchetta e l’altra,  potremo ben vedere le sproporzioni di spazio, tempo e parola assegnati al Capo del governo, ai suoi collaboratori, favorite e sostenitori in Parlamento.
Il Primo ministro si trova in una posizione dominante ingiustificata e di questo l’Agcom deve rendere conto e dare spiegazioni motivate, che, nel paese d’Azzeccagarbugli non mancheranno.  Manca, invece, o va sempre più diluendosi, il concetto di pluralismo e viene da riflettere amaramente se pensiamo che in gioco ad Ottobre ci sarà il Referendum sulla riforma della Costituzione. Indipendentemente da ciò, i sovradosaggi fanno sempre male e di overdose si può anche morire.

Di overdose di renzismo, e anche questo questo è certo, sta morendo la democrazia.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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