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Padre Silvano Garello dal Bangladesh: "qui la minoranza è cattolica, in Italia quali ideali trasmettiamo ai profughi?"

Di Marta Cardini Lunedi 12 Dicembre 2016 alle 11:10 | 0 commenti

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Una lettera dal Bangladesh da parte del missionario cornedese Padre Silvano Garello fa riflettere i cittadini. La lettera è stata pubblicata sul numero natalizio del bollettino parrocchiale “Cornedo in Dialogo”. Il missionario è presente nel territorio bengalese da più di 40 anni e coglie l’occasione per formulare un confronto con la nostra realtà locale. “In Bangladesh- scrive Padre Garello- su 165 milioni di abitanti, i cattolici distribuiti in 7 diocesi e 140 parrocchie, sono circa mezzo milione. Ora, guardando solo al Vicariato di Valdagno, in esso vi sono quasi duemila non cattolici. In Bangladesh la chiesa si dibatte nel passaggio tra una pastorale di conservazione ed una pastorale di primo annuncio e di testimonianza.

Finora ho svolto il mio lavoro in campo catechistico, biblico e di educazione dei laici cristiani, soprattutto attraverso la stampa e in questi ultimi anni ho notato che gli islamici stanno “conquistando il mondo” con la natalità. Mentre i cattolici italiani con le loro culle vuote rivelano sempre più l’incapacità di futuro e una debole risposta alla richiesta di ragioni di vita”.

Il missionario cornedese riflette poi sul tema dell’immigrazione in Italia: “L’accoglienza dei rifugiati diventa una verifica umana e pastorale del nostro stile di vita. Ma ai nostri ospiti quali ideali stiamo trasmettendo? Più che di proteste abbiamo bisogno di proposte!”.

Infine fa riferimento ai fatti avvenuti in Belgio e in Francia, paesi un tempo cristiani che, col passare del tempo, “hanno perso le proprie radici spirituali”. Secondo Padre Garello la preghiera e il Vangelo rimangono ancora soluzioni possibili per dare risposte creative a ciò che la vita chiede.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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