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Categorie: Politica, Fatti
Padova è bufera stipendi per il portavoce del sindaco Giordani, ma Massimo Bettin prende "solo" come 10 anni fa Jacopo Bulgarini col vicentino Achille Variati
Venerdi 11 Agosto 2017 alle 11:33 | 0 commenti
Le polemiche infiammano Padova: il neosindaco Sergio Giordani ha affidato al suo uomo di fiducia Massimo Bettin (nella foto) l'incarico di portavoce. Un premio, dicono all'ombra del Santo, dopo l'ottimo lavoro svolto durante la campagna elettorale. A fare scandalo è lo stipendio che l'ex segretario della provincia di Padova del Pd percepirà per il suo nuovo incarico: al lordo delle tasse circa 82.500 euro l'anno. Non pochi, abbastanza per far spendere fiumi d'inchiostro ai giornali locali e nazionali. Il nuovo portavoce, infatti, percepirà uno stipendio più alto del 22.5% del vicesindaco, si legge). Una retribuzione comunque in linea con quanto ricevuto da chi lo ha preceduto anche se il giornalista Carlo Melina aveva, però, ben altre competenze e un curriculum professionale che spazia da rai a Mediaset. Fatti padovani, si dirà , ma al lettore attento non sfuggiranno i parallelismi con quanto avvenuto a Vicenza all'inizio dell'era Variati con, per altro, minori polemiche.
La vicenda Bettin ricorda per traiettoria e incarichi il percorso professionale e politico di Jacopo Bulgarini D'Elci. L'attuale vicesindaco entrò per la prima volta a palazzo Trissino come tecnico della comunicazione incaricato di "parlare" per il sindaco che gli attribuiva perciò anche il ruolo di Capo di gabinetto. Al contrario del padovano Bettin, il "nostro" non aveva un passato politico ma solo un rapporto di fiducia con il neo rieletto Achille Variati per il quale aveva seguito la campagna elettorale. Inutile, dunque, comparare le competenze dei due portavoce -il caso vuole che, per quel che oggo conta, entrambi non siano laureati anche se Bulgarini sia pure con qualche inciampo è iscritto all'OdG categoria Pubblicisti - ma quello che salta subito all'occhio è la questione stipendio.Â
Come portavoce Bulgarini percepiva 80 mila euro l'anno. A distanza di dieci anni lo stesso salario che ora ha messo sulla graticola il padovano Bettin. Da noi, le polemiche furono abbastanza contenute e comunque non arrivarono alla stampa nazionale. Altri tempi: i cinque stelle praticamente non esistevano ancora, e allo stipendio dei funzionari si badava poco. Crisi o non crisi, comunque, bei soldi in particolare al netto dell'inflazione.  Massimo Bettin ha dunque "solo" sbagliato i tempi, ma la scalata al potere però potrebbe essere la stessa. Il vicesindaco di Padova si ritenga avvisato.
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