Origine della carne in etichetta, Cerantola: ma non per tutte le carni
Giovedi 2 Aprile 2015 alle 16:08 | 0 commenti
Il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, commenta l’entrata in vigore, dal primo aprile, del nuovo Regolamento Ue che impone indicazione del paese di origine o luogo di provenienza delle carni
Un importante passo avanti, pur restando ancora escluse alcune tipologie di carne, che permette al consumatore di sapere da dove arriva ciò che mangia ed hai nostri produttori di vedere riconosciuto l’importante lavoro fatto in termini di qualità e controlli, per garantire il meglio ai cittadini.
Si avvia così a completamento un percorso di tracciabilità iniziato circa 15 anni fa, con l’obbligo di etichettatura della carne bovina fresca, introdotta sotto la spinta dell’emergenza “mucca pazzaâ€. Dalla nuova norma restano ingiustamente escluse la carne di coniglio, quella di cavallo e le carni di maiale trasformate in salumi. Una carenza particolarmente grave che va colmata al più presto per rendere onore ai nostri insaccati, alcuni dei quali sono veri e propri prodotti di nicchia. La tutela delle tipicità dev’essere una priorità . Sull’etichetta delle carni di suino, ovino, caprino e volatili in vendita dovrà essere riportata una delle due seguenti indicazioni: “Allevato in…†e “Macellato in…â€, oppure “Origine…†se l’animale è nato, allevato e macellato in un unico Stato membro o Paese terzo.
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