Anti bivacco, l'ex assessore Valerio Sorrentino: il sindaco Variati rispolvera le ordinanze dell’era Hullweck
Mercoledi 7 Settembre 2016 alle 12:49 | 0 commenti
Riceviamo da Valerio Sorrentino, ex vicesindaco e assessore alla sicurezza oggi presidente Idea Vicenza, e pubblichiamo
Si dice che il tempo sia galantuomo ed in effetti con la Giunta Variati il motto continua a trovare conferma, anche con apprezzabili contorni farseschi. Dopo aver rispolverato le ordinanze contro la mendicità e contro l’alcol, emanate dalla Giunta di centro destra, e sempre avversate dalla Sinistra all’opposizione, l’attuale Amministrazione tira fuori dal cassetto il più odiato dei provvedimenti, il primo dell’assessorato alla Sicurezza dell’era Hulweck. Era l’estate del 2002, allorchè venne difatti previsto il divieto di fare bivacchi a Campo Marzo ed ai giardini Salvi, nel tentativo di arginare il degrado e la sporcizia causate da chi era solito fare picnic sull’erba, lasciando poi ogni sorta di rifiuti.
Si scatenò il finimondo.
Intellettuali, noti politici, parlamentari, consiglieri comunali della Sinistra iniziarono ad organizzare sit in a Campo Marzo, a leggere libri seduti sotto gli alberi, a formare improvvisati giacigli, per protestare contro un provvedimento definito fascista e razzista.
Il clamore mediatico fortunatamente non indusse al ritiro dell’Ordinanza, e per qualche tempo bivacchi non se ne videro più.
Nel 2008, insediatosi Variati, i primi atti simbolici e significativi furono due: il ritiro dell’ordinanza anti bivacco, da parte dell’ass. Dalla Pozza e la mancata proroga dell’ordinanza di sgombero del campo nomadi di va Nicolosi, da parte dell’ass. Giuliari.
Tutto ciò in ossequio al nuovo corso ed ai dettami del politically correct.
Oggi leggiamo il revirement, condito però dalla solita spruzzata di ipocrisia, in quanto Variati premette, a malincuore, che “questi divieti non mi piaccionoâ€.
Stranamente, la nuova (vecchia) ordinanza non verrà applicata a Campo Marzo e ci domandiamo il perché, visto che lì la situazione è ben peggiore.
Forse sarà ancora questione di tempo galantuomo o forse sarebbe pretendere troppo da una Giunta, che comunque, in fondo, rimane ancora legata agli stereotipi del proprio inglorioso passato.
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