Reset: trasferimenti illeciti di 3,7 mln, tangenti per 1,2 mln, coinvolti in 36, sanzioni di 1,5 mln
Sabato 22 Ottobre 2011 alle 10:25 | 0 commenti
Guardia di Finanza - Accertati illeciti trasferimenti di denaro contante per 3,7 milioni di euro. Contestate sanzioni fino a € 1,5 milioni in capo a 36 persone fisiche. Un'ampia indagine in materia di corruzione si chiude con pesanti contestazioni a funzionari del fisco ed imprenditori (qui il video).
Nei giorni scorsi il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Vicenza ha provveduto a contestare le violazioni amministrative connesse all'illecito utilizzo di denaro contante e riferite al pagamento delle tangenti emerse nell'ambito dell'indagine "RESET", che ha visto coinvolti imprenditori, professionisti e funzionari dell'Amministrazione finanziaria in sistematici episodi corruttivi finalizzati ad omettere l'effettuazione di controlli fiscali ed evitare l'accertamento di maggiori imposte, con un grave danno all'Erario.
Le violazioni amministrative sono state contestate a sedici imprenditori, sei ex funzionari/dirigenti dell'Amministrazione finanziaria, quattro professionisti e due dipendenti di aziende, tutti coinvolti in episodi di corruzione, responsabili di aver realizzato trasferimenti di contante, tra il 2005 ed il 2009, per complessivi € 2.379.000,00, in relazione a 17 distinti episodi corruttivi che hanno visto la corresponsione di tangenti per quasi € 550.000,00.
L'attività amministrativa posta in essere nell'ultimo periodo segue quella già svolta nei mesi scorsi, relativa alle contestazioni - nei confronti di cinque imprenditori, un professionista e ulteriori tre appartenenti all'Amministrazione finanziaria - per analoghi trasferimenti di contante pari ad € 1.320.000,00, riferiti a tangenti per € 620.000,00, corrisposte in relazione ad attività di verifica fiscale.
Allo stato attuale, pertanto, le Fiamme Gialle hanno rilevato, in sede amministrativa, trasferimenti di denaro sopra soglia per € 3.699.000,00, riferiti a tangenti pari ad € 1.170.000,00 corrisposte da vari imprenditori vicentini in favore di appartenenti all'Amministrazione finanziaria, contestando sanzioni che possono giungere complessivamente a quasi 1,5 milioni di euro.
In particolare, i finanzieri hanno provveduto a verbalizzare quegli episodi, non ancora amministrativamente prescritti, che hanno visto il passaggio di denaro contante tra gli indagati per importi pari o superiori ad € 12.500,00, soglia prevista dalla normativa in vigore al tempo della commissione dei delitti.
Dall'esame degli episodi oggetto di indagine è emerso che, normalmente, il denaro contante delle tangenti (spesso in banconote da € 500,00) veniva consegnato nelle mani di uno dei dirigenti/funzionari dell'Amministrazione finanziaria coinvolti, il quale, successivamente, provvedeva a dividere l'illecito compenso, sulla base di accordi già prefissati, secondo percentuali ben stabilite in relazione all'importanza del ruolo rivestito.
Gli accertamenti hanno consentito di rilevare che, in taluni episodi, vi sono stati quattro professionisti che hanno assolto la funzione di veri e propri collettori delle tangenti, provvedendo ad acquisire il denaro contante dagli imprenditori e cedendolo ai funzionari corrotti.
In due casi sono risultati coinvolti nelle illecite transazioni anche due dipendenti di fiducia di altrettanti imprenditori, i quali si sono prestati a consegnare la tangente: in un caso, il denaro è stato consegnato direttamente nelle mani di uno dei funzionari corrotti; nell'altro, la corresponsione è avvenuta a favore di un professionista che, successivamente, lo ha ceduto al pubblico ufficiale corrotto.
Dall'attività di analisi degli episodi corruttivi, sono risultate destinatarie di verbalizzazione 36 persone fisiche, in relazione a 51 trasferimenti di denaro contante senza fare ricorso a banche o altri intermediari abilitati, per tangenti di diverso importo: sono stati notificati, in totale, quasi 80 verbali di contestazione, con sanzioni totali minime per € 37.000,00 e massime per quasi € 1.500.000,00.
Infatti, la sanzione prevista per la violazione del trasferimento di denaro contante sopra soglia - oggi la normativa in vigore fissa in € 2.500,00 tale limite - varia da un minimo pari all'1% ad un massimo del 40% dell'importo movimentato, con riguardo ad ogni singolo passaggio di denaro. Pertanto, una singola tangente, passando di mano tra due/tre o più persone, determina un incremento delle violazioni e, dunque, anche della sanzione finale.
In altri termini, ai sensi della normativa in vigore, viene sanzionato ogni singolo trasferimento/passaggio di denaro contante sopra soglia che avvenga tra due o più soggetti e la violazione di tale precetto comporta l'emissione di un provvedimento sanzionatorio sia nei confronti di ogni cedente che di ogni accettante.
Il procedimento di irrogazione compete al Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'Economia e delle Finanze, cui sono stati inoltrati i verbali redatti dai finanzieri.
Lo scopo della normativa in argomento è legato principalmente all'esigenza di prevenire tutte quelle operazioni dirette ad ostacolare la ricostruzione a ritroso dei movimenti di capitali che potrebbero riferirsi alla riutilizzazione dei proventi di attività illecita, ricorrendo in questi casi anche l'ipotesi del reato di riciclaggio.
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