Operaio serbo schiacciato da lastra di ghisa a Santorso: nel 2017 è quinto morto sul lavoro a Vicenza, fra poco non se ne parlerà più
Sabato 15 Aprile 2017 alle 10:28 | 0 commenti
Da IlGiornalediVicenza.it di ieri: "Operaio 25enne muore schiacciato da lastra di ghisa. SANTORSO. Tragedia poco dopo le 16 nell'azienda Dall'Alba di via IV Novembre. Un operaio di 25 anni, Milos Cvejic, di origini serbe è stato travolto e schiacciato da una pesante lastra di ghisa. L'incidente è avvenuto all'interno della ditta durante la movimentazione di materiale con il carroponte. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco e il personale sanitario del Suem. Ogni tentativo di rianimarlo è stato purtroppo inutile. In azienda sono intervenuti anche i carabinieri e i tecnici dello Spisal che stanno compiendo accertamenti". Sono le solite scarne frasi che riportano la notizia di un altro lavoratore morto. E' il quinto, di cui si ha notizia in provincia di Vicenza, dall'inizio dell'anno.
Sono 20 in Veneto che risulta la regione con il massimo numero di caduti sul lavoro. In Italia sono circa 170 i morti per infortunio nei luoghi di lavoro che diventano oltre 340 se si considerano i deceduti nelle strade o in itinere.
Tra qualche ora non ci sarà più traccia, neppure nelle notizie, di Milos Cvejic. Sarà uno dei tanti uccisi mentre si guadagnava da vivere lavorando. In questa nostra società indifferente e sempre più cattiva per qualcuno sarà solo un immigrato in meno. Ci gireremo dall'altra parte e continueremo nelle nostre solitudini.
Le questioni del lavoro, la sua precarietà , la mancanza di sicurezza, i ricatti continui che si devono subire per poter lavorare, i salari insufficienti dovrebbero essere affrontate con determinazione e unità dalle organizzazioni politiche e sociali. Così non è in un sistema sempre più individualista nel quale la solidarietà è vista con sospetto e la coscienza di classe è considerata una cosa vecchia e negativa. Bisogna ricominciare a lottare, a costruire un progetto di cambiamento. Agire perché il lavoro ritorni ad essere uno strumento utile alla crescita e al riscatto della persona e della collettività . Le forze politiche e sindacali si rendano conto che la sicurezza sul lavoro è una priorità e che non è accettabile che si resti indifferenti e, nel migliore dei casi, attoniti di fronti alle tragedie del lavoro e che si faccia poco o niente di concreto perché considerate ormai "eventi naturali". Non è così le morti sul lavoro sono delitti veri e propri. La solidarietà non basta.
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