Open source, idee a confronto
Domenica 27 Febbraio 2011 alle 01:31 | 0 commenti
Diversi lettori lamentano alla redazione un eccessivo spazio dato alle ragioni del software libero. La nostra testata si apre ovviamente al confronto anticipando su web una lettera tipo tra tante (di Luciana Rasotto, Bassano) e con la risposta del nostro titolare della rubrica Marco Milioni
da Luciana Rasotto, Bassano
Sfoglio con molta attenzione la rubrica di tecnologia di VicenzaPiù che è ricca di spunti interessanti. Ho notato però che il suo curatore pone molta attenzione nei confronti del cosiddetto software libero e in special modo alle novità del mondo Linux. Io non nego che si tratti di innovazioni interessanti però faccio notare che il mercato è ancora presidiato da soggetti che applicano una politica diversa, come Microsoft.
Per quanto se ne possa parlar male si tratta bensì di realtà che in giro per il mondo danno da lavorare a milioni di persone. Non solo nelle compagnie di programmi o di hardware. Ma c'è tutto un indotto che gravita attorno a questo business, compreso l'ingrosso, compreso il dettaglio, ramo nel quale lavoro essendo co-titolare di un negozio. Da un po' di mesi, nonostante la crisi, si vendono molti mini-pc, molti tablet come Ipad o Samsung Galaxy Tab grazie ai quali si riesce a rimanere a galla. Io che cosa dovrei fare? Sconsigliare tali acquisti perché non sono dotati di applicativi gratuiti come con Linux? L'open software sarà una cosa bella, ma coloro che reggono le sorti di quel mondo sono sempre, alla fine degli smanettoni un po' anarchici, seppur bravi quanto si vuole. Comunque non sono persone che danno lavoro o ricchezza, cosa che i big, con tutti i loro difetti, fanno.
Sinceramente mi aspetterei una recensione di un nuovo gadget ad ogni numero.
Luciana Rasotto, Bassano
Risposta di Marco Milioni
Gentile Luciana
ho letto col dovuto approfondimento la Sua lettera. Lei converrà con me che ogni testata presenti un suo taglio. Il che avviene un po' per distinguersi dagli altri un po' per cercare di focalizzare quelle che a giudizio di chi scrive sono le tematiche più interessanti.
Ed è in quest'ottica che noi ci muoviamo visto che in definitiva il giornalista non fa che proporre una chiave di lettura della realtà che non può essere certo quella di favorire questa o quella azienda, visto che per tale scopo ci dovrebbe essere la réclame. Entrando nello specifico però noto che Lei si è fatta un'impressione un pochino superficiale del cosiddetto mondo Linux. Che non è un mondo di smanettoni.
Cito qualche dato da Wired: più della metà dei siti che ogni giorno si visitano sono ospitati su macchine Linux. Il servizio di posta elettronica cui ci si appoggia per inviare e ricevere e-mail nell'80% dei casi è fornito da una macchina Linux, i server che fungono da antispam sono quasi al 100% macchine Linux.
E poi il sistema operativo per cellulari e tablet che presto avrà il dominio del mercato, si chiama Android, è sviluppato su un nucleo originario (kernel) Linux. I tablet della Samsung il cui gradimento presso i suoi clienti lei segnala con soddisfazione gira su Android. Android o una sua implementazione sviluppata da Google potrebbe diventare nel medio periodo tra i sistemi operativi dominanti sul mercato.
E non si parla di tablet ma di pc, notebook e netbook. Roba che finisce già ora a caterve sugli scaffali dei centri commerciali nonché dei negozi specializzati come il Suo. Ovviamente il mondo Linux in senso stretto è un mondo ancor più aperto. Ubuntu ne é una prova. Ma dietro lo stesso Ubuntu, come in altri casi simili, non c'è il circolo del dopolavoro ferroviario (circolo nobilissimo peraltro) ma la Canonical una società all'avanguardia. Per non parlare poi, si cambia leggermente ambito, di Open Office. Un programma praticamente equivalente all'Office di Microsoft con un piccolo vantaggio: è gratis. Ecco il proprietario del marchio Open Office è la Oracle. Una compagnia californiana con 70.000 dipendenti, 18 miliardi di dollari di fatturato, sei di utile lordo e più di quattro miliardi di utile netto consolidato. Se si guarda bene la situazione è un po' più complessa.
Quanto poi alle recensioni, le rammento che ne abbiamo fatte e come. Basti pensare al numero sugli ebook o alla recensione in senso stretto al decoder del digitale terrestre di Telesystem. Recensioni che faccio notare non avvengono mai perché ci viene donato o dato in prestito un apparecchio ma perché lo si acquista o lo si prova anonimamente in negozio ove è possibile. Il nostro poi non è un magazine di elettronica. Per avere un aggiornamento su ogni singola diavoleria c'è il web. A noi interessa sì la tecnologia, ma con una prospettiva allargata alla società . In ultimo aggiungo che da quando ho inaugurato questa rubrica la questione open source sarà stata trattata non più di cinque o sei volte e con un taglio sempre diverso. Sono stati invece approfonditi mille altri argomenti. Dalle battaglie sul Copyright digitale, alla libertà nel web, sino ai rifiuti elettronici. Dal digitale terrestre alla prossima generazione della banda larga. Ridurre quindi tutto ad un discorso Windows sì Windows no mi pare non corrispondente alla realtà .
Marco Milioni
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