Onu contro Sarkozy: stop rimpatri di Rom
Domenica 29 Agosto 2010 alle 10:00 | non commentabile
Rassegna.it - Le Nazioni Unite avvertono la Francia: "Evitare espulsioni di massa, diritti a rischio". Sotto accusa "i discorsi politici di natura discriminatoria". Il governo risponde: "Non c'è soggiorno incondizionato". Vaticano critico, preoccupata anche la Ue
La Francia deve "evitare rimpatri collettivi" di Rom e impegnarsi per trovare soluzioni durature. E' una bacchettata al governo di Nicolas Sarkozy, quella che arriva oggi (27 agosto) dall'Onu: il Comitato per l'eliminazione della discriminazione razziale delle Nazioni Unite si dice "preoccupato" per l'aumento di "manifestazioni e di violenze a carattere razzista nei confronti dei Rom" nel paese transalpino. E la Francia risponde, negando la possibilità di "soggiorno incondizionato" per i cittadini migranti.
L'Onu critica la classe politica francese. La preoccupazione, infatti, è dovuta anche a "discorsi politici di natura discriminatoria". Nelle conclusioni sulla Francia, gli esperti del Comitato prendono atto delle informazioni fornite da Parigi sui rimpatri volontari dei Rom negli Stati di provenienza, sottolineando che molti vengono "rinviati in modo collettivo nei loro paesi d'origine senza che sia stato ottenuto il consenso libero, pieno e informato di tutti gli individui interessati". Il Comitato è quindi "preoccupato per la difficile situazione dei membri della comunità Rom per l'esercizio dei loro diritti economici, sociali e culturali".
L'esecutivo di Sarkozy "rispetta scrupolosamente la legislazione europea" secondo il ministro degli Esteri, Bernard Kouchner. A lui è affidata la risposta al Palazzo di vetro: "I Rom godono della libertà di circolazione e del diritto al soggiorno sul territorio degli Stati membri", ha dichiarato, ma questo non significa "diritto incondizionato di soggiorno". La permanenza è condizionata al "rispetto dell'ordine pubblico" e alle "risorse sufficienti", a suo avviso, e il destino dei migranti dipende "da un esame specifico di ogni situazione individuale". Il governo si è difeso inoltre ricordando che i rimpatriati ricevono una cifra pari a 300 euro.
La linea della Francia, però, non piace neanche al Vaticano. A dirlo è monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti. "Non si può colpevolizzare un'intera popolazione per violazioni di legge commesse da alcuni - ha affermato alla stampa francese -. In particolare, si tratta di persone povere e deboli che vengono perseguitate, che sono vittime anch'esse di un ‘olocausto' e vivono sempre fuggendo da chi dà loro la caccia".
Interviene anche l'Unione europea. Martedì 31 agosto a Bruxelles si terrà un incontro tra la Ue e la Francia, proprio sulla questione dei Rom. Anche la Commissione europea è preoccupata per le espulsioni e ha convocato un incontro bilaterale tra ministri francesi e commissari Ue. Lo ha annunciato il portavoce dell'esecutivo comunitario, Olivier Bailly. Per il giorno successivo, mercoledì 1 settembre, è attesa la relazione di Viviane Reding, responsabile della giustizia e cittadinanza della Ue, che dirà se l'operato di Sarkozy è compatibile con le norme europee.